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di Marta Di Gangi e Silvia De Luca

Scandali, guerre e grandi vittorie: il dolce e l’amaro del 2022

sabato 31 Dicembre 2022

Un altro anno è giunto al termine e come sempre vanno tirate le somme. I 365 giorni del 2022  sono stati ricchi di avvenimenti. Dallo spettro della “Terza Guerra Mondiale” fino ad arrivare all’Argentina che vince i Mondiali di calcio per la terza volta nella storia. Ne abbiamo selezionati alcuni. E voi, quali avreste inserito?

SCIENZA

  •  Mai come adesso la Terra ha raggiunto il più alto numero di abitanti. Da martedì 15 novembre, infatti, le stime delle Nazioni Unite dicono che ci sono 8 miliardi di persone sulla Terra. Un miliardo in più rispetto al 2011, e il doppio rispetto al 1974.

  • Covid- la situazione in Italia: a marzo 2022 stop a tutte le restrizioni. Addio alla mascherina nelle scuole, sui mezzi pubblici, nei negozi o al lavoro; al via manifestazioni, concerti, sagre e party. Resta ancora qualche accorgimento in ambito sanitario, in cui è ancora obbligatorio l’uso della mascherina fino ad oggi all’interno degli ospedali. Che sia la volta buona per tornare all’era pre-Covid o solo un passo in più verso il baratro?

 

  • Covid- la situazione in Cina: se in Italia la situazione sembra attenuarsi, in Cina l’allarme è sempre dietro l’angolo. A novembre sono 48 le città che hanno reintrodotto il lockdown a causa dell’aumento dei contagi. Ma siamo sicuri che dietro tanta prudenza, in realtà non si stiano creando problemi di altro tipo?
Samantha Cristoforetti
  • il 28 settembre Samantha Cristoforetti è diventata la prima donna astronauta europea a diventare comandante della ISS. Un notevole passo in avanti per le donne, che i questo 2022, come vedremo dopo, hanno avuto ruoli sempre più importanti. Il 16 novembre, invece, è stata mandata ad oltre 2 milioni di chilometri, la capsula Nasa Artemis 1. Si tratta della prima tappa del programma che ha come obiettivo quello di portare gli umani sulla Luna. La capsula è tornata sulla Terra lo scorso 11 dicembre con enorme successo. Chissà che un domani non si possano fare dei viaggi sulla Luna con un pò più di facilità.
  • E per quanto riguardo uno dei premi più famosi al mondo? Beh, quest’anno il Premio Nobel per la Pace è toccato a tre figure importanti: ad Ales Bialiatski, attivista bielorusso per i diritti umani e a due organizzazioni umanitarie, il Russia’s Memorial e l’Ukraine’s Center for civil Liberties (Ccl). Premiazioni importanti queste, soprattutto a conclusione di un anno che per il popolo ucraino e russo è stato piuttosto difficile e tormentato. Ma cosa hanno in comune questi tre Premi Nobel? Ovviamente l’opposizione al regime russo. 
  • Un miracolo della scienza è stato il trapianto avvenuto all’ ospedale dell’ Università del Maryland, dove ad un uomo di 57 anni è stato trapiantato per la prima volta al mondo un cuore suino. L’operazione è durata 8 ore ed ha avuto enorme successo. Il paziente, al contrario dei casi precedenti, non ha rigettato subito il cuore. La situazione però è peggiorata due mesi dopo, quando le condizioni mediche di David Bennett sono peggiorate drasticamente, fino al punto di dover accettare delle cure palliative che lo hanno portato alla morte.

CULTURA E SOCIETA’

Elon Musck
  • Rimaniamo in ambito scientifico parlando dell’imprenditore sudafricano Elon Musck. L’uomo più ricco del mondo, lo scorso maggio, ha annunciato di aver concluso le trattative e di essere finalmente riuscito ad acquistare Twitter per 44miliardi di dollari, diventandone l’unico proprietario e CEO dell’azienda. Il sogno di Musck, però, dura poco e in seguito ad un sondaggio apparso sul social il 19 dicembre, annuncia che si dimetterà da CEO di Twitter appena avrà trovato un adeguato sostituto. Bisogna stare attenti a quello che si desidera. – spiega – Troppo lavoro da fare. Non so quanti vorrebbe davvero essere al mio posto”.
Papa Francesco
  • E forse il lavoro da fare è troppo anche per Papa Francesco, che durante un’intervista al quotidiano spagnolo “Abc” racconta di aver già firmato una lettera di dimissioni nel caso in cui una malattia gli paralizzi in modo permanente le capacità decisionali e di governo. Il Papa, forse appesantito dagli acciacchi dell’età, voleva evidentemente che la pratica, comune a molti suoi predecessori, si sapesse suscitando grande curiosità nell’opinione pubblica mondiale.

 

 

 

  • Il 2022 ha costituito un importante traguardo anche per la famiglia reale inglese e per tutto il suo popolo. Dall’1 al 5 giugno, infatti, si sono tenuti i festeggiamenti in occasione del Giubileo di platino della Regina Elisabetta II. L’iconica sovrana è arrivata al suo 70esimo anno di governo, dopo l’ascesa al trono avvenuta il 2 febbraio 1952, giorno in cui è stata incoronata ad appena 25 anni. Il 6 febbraio 2022 si è celebrato l’Accession day, ossia il “Giorno dell’adesione”, in ricordo del giorno effettivo dell’ascesa al trono della sovrana del Regno Unito. Per l’occasione la Regina ha scritto un messaggio per ringraziare la sua famiglia ed il pubblico per gli auguri ed il sostegno ricevuto.

Un anno impossibile da dimenticare anche per l’Ucraina che vince la 66° edizione dell’Eurovision Song Contest con “Stefania”, brano della Kalush Orchestra. La vittoria politica è stata determinata dal voto del pubblico, che ha ribaltato la classifica iniziale della giuria, raccogliendo ben 631 punti. Al secondo e terzo posto rispettivamente Regno Unito e Spagna. In via del tutto eccezionale, visto l’imperversare della guerra, sarà il secondo classificato ad ospitare la 67° edizione del Contest, più per la precisione Liverpool, la città dei Beatles.

MORTI CELEBRI

Regina Elisabetta
Regina Elisabetta

Si chiude un’era con la morte della Regina Elisabetta II. Una sovrana che ha segnato la storia con i suoi 70anni di regno, un record assoluto per il Regno Unito. La Regina si è spenta all’età di 96 anni, l’8 settembre alle 15:10 (ora locale), in Scozia, all’interno del Balmoral Castle a Ballater. A causare il decesso è stata semplicemente la vecchiaia, così come appare scritto sul suo certificato di morte. A prenderne il posto è stato il primogenito Carlo, che all’età di 73anni ha finalmente rivendicato il suo diritto al trono col nome di Carlo III. 

Mikhail Gorbaciov
Mikhail Gorbaciov

Un’altra morte che ha segnato questo 2022 è stata quella di Mikhail Gorbaciov, ultimo segretario generale del Partito comunista dell’Unione Sovietica dal 1985 al 1991, propugnatore dei processi di riforma legati alla perestrojka e alla glasnost’, e protagonista nella catena di eventi che portarono alla dissoluzione dell’URSS e alla

David Sassoli

riunificazione della Germania. Gorbaciov è morto il 30 agosto all’età di 91anni presso la Central Clinical Hospital della Russia, dove era ricoverato per una malattia.

Un grave lutto ha colpito l’Europa intera ad inizio di questo anno, esattamente l’11 gennaio. A perdere la vita è stato David Sassoli, il presidente del Parlamento europeo. Sassoli era ricoverato dal 26 dicembre 2021 per una grave forma di disfunzione del sistema immunitario. David è morto all’età di 65 anni. Sassoli – sposato e con due figli – aveva già dovuto annullare gli impegni istituzionali da settembre a inizio novembre dello scorso anno, a causa di una “brutta” polmonite.

Franco Frattini

Due lutti hanno colpito il mondo della politica italiana, quello di Franco Frattini, ex ministro degli Esteri e attuale presidente del consiglio di Stato, è morto il 24 dicembre all’età di 65 anni. Parlamentare, esponente di Forza Italia e del Popolo della Libertà, con Silvio Berlusconi presidente del consiglio Frattini è stato per due volte ministro degli Esteri ma anche vicepresidente della Commissione Europea e Commissario per la

Roberto Maroni

Giustizia. Tantissimi i messaggi di cordoglio in sua memoria, da Berlusconi a Mattarella, passando per Giorgia Meloni.

Ma ricordiamo anche l’ex ministro dell’Interno Roberto Maroni che aveva 67 anni. La politica perde così un uomo che ha condiviso con Umberto Bossi gli inizi della Lega Nord: tre volte ministro, vicepremier, ex governatore della Regione Lombardia, è anche stato segretario federale della Lega. Dal 2021, quando ha scoperto la malattia che lo ha condotto alla morte, si era ritirato dalla politica attiva.

Eugenio Scalfari

Lutto anche nel mondo del giornalismo. È morto Eugenio Scalfari, il fondatore di Repuublica aveva 98 anni. Scalfari e’ stato il primo direttore-manager dell’editoria italiana, padre di due ‘creature’, ‘L’Espresso’ e ‘Repubblica’, nate dal nulla ma che in pochi anni non solo hanno raggiunto i vertici della diffusione e lasciato un’impronta indelebile nel mondo dell’informazione.

Piero Angela
Piero Angela

In Italia un lutto che ha scosso tutti è stato, invece, quello del divulgatore scientifico Piero Angela. Nato a Torino nel 1928, Angela ha trascorso gran parte della sua carriera di giornalista e presentatore televisivo in Rai, prima lavorando come corrispondente e poi come documentarista e conduttore di programmi televisivi sulla scienza e sulla cultura. Conosciutissimo per il suo famoso programma televisivo Quark, poi diventato Superquark. Angela ci ha lasciato all’età di 93anni il 13 agosto a Roma.

Alberto Asor Rosa

Non solo Piero Angela, ma ci ha lasciato anche il più celebre ”palindromo” della letteratura italiana, Alberto Asor Rosa. Si tratta di un intellettuale battagliero, operaista, sempre in bilico tra studio e lotta sociale uscito tante volte dal partito comunista sbattendo la porta. – Alberto Asor Rosa è morto il 21 dicembre a Roma ad 89 anni.

Siniša Mihajlović

A lutto anche il mondo del calcio, con la prematura morte dell’ex giocatore ed allenatore di Serie A, Siniša Mihajlović. L’allenatore serbo aveva appena 53 anni e lottava da tempo contro la leucemia. Il 16 dicembre però per Siniša non c’è stato più nulla da fare e si è spento a Roma nella clinica in cui era ricoverato.

Pelè

Il 29 dicembre ci lascia un grande uomo, un fuoriclasse, uno dei più grandi giocatori di calcio di tutti i tempi, Pelè. “O’ Rei do futebol” lottava da anni contro una forma aggressiva di cancro al colon. L’ex calciatore deteneva il record di campionati del mondovinti, tre, e di reti segnate, 1281. È stato il marcatore più giovane nella storia della coppa del mondo. Una perdita che ha segnato ancora una volta questo 2022.

Il 13 aprile ci lascia a 87 anni Letizia Battaglia, una delle fotografe italiane più inimitabili, autrice del tragicamente

Letizia Battaglia

famoso scatto con il futuro presidente Sergio Mattarella che tira fuori dall’auto il fratello Piersanti, trucidato dai colpi di Cosa Nostra. Letizia era sempre fuggita da Palermo perché la faceva sentire prigioniera di una condizione che la soffocava e non percepiva come sua, ma alla fine poi a Palermo è sempre ritornata, prigioniera di un amore tormentato. Il suo rapporto con la fotografia era cominciato tardi, nel 1971, ma quel legame l’ha segnata per sempre e ha lasciato tracce indelebili nella storia della fotografia.

Olivia Newton-John

Nel mondo del cinema diverse le morti che hanno lasciato un segno indelebile.

Ray Liotta

Il 26 maggio è morto nel sonno a Santo Domingo durante le riprese di Dangerous Waters, Ray Liotta. L’attore aveva 67 anni e stava per sposarsi con al sua compagna Jacy Nittolo.

Il 10 agosto ci lascia Olivia Newton-John, la star di Grease. L’attrice aveva 73anni e il suo calvario contro il cancro inizia nel 1992 con un tumore al seno, che inizialmente aveva sconfitto, diventando una fiera e battagliera sostenitrice dello screening del cancro al seno. Poi nel 2013 la recidiva, estesa anche alla spalla; infine nel 2017 le era stato diagnosticato un tumore alla schiena, alla base della colonna vertebrale.

Angela Lansbury

L’11 ottobre ci lascia Angela Lansbury, la famosissima attrice che per anni ha vestito i panni della “Signora in Giallo“. La Lansbury è morta a 96 anni, a soli cinque giorni dal suo 97esimo compleanno, nella sua abitazione di Los Angeles.

Robbie Coltrane

La morte dell’indimenticabile interprete del gigantesco Rubeus Hagrid nei film di Harry Potter ha colpito molto tutti quelli che hanno amato la saga letteraria di J.K. Rowling. Robbie Coltrane muore il 14 ottobre a 72 anni. In molti lo ricordano, come il collega Rupert Grint: “Un uomo dal cuore gigante che ancora si prendeva cura di noi decenni dopo”.

Jean-Luc Godard

Ci ha lasciati anche il regista della Nouvelle Vague, il franco-svizzero Jean-Luc Godard, all’età di 91 anni. Godard era stato uno dei fondatori della corrente della Nouvelle Vague, e uno dei registi che più hanno influenzato il cinema francese. Oltre 150 le sue opere tra film e video. Pare che Godard sia ricorso al suicidio assistito in Svizzera, non perché fosse malato, ma soltanto esausto dalla vita.

La ragazza con la pistola Monica Vitti
Monica Vitti

Anche l’Italia piange grosse perdite, come l’attrice italiana più versatile, la prima a cui l’essere bellissima non ha impedito di essere anche terribilmente divertente, Monica Vitti che ci ha lasciati il 2 febbraio. Una grave malattia l’aveva costretta a ritirarsi mettendo fine a più di 60 anni di carriera e anche alla sua vita.

Lando Buzzanca

Ma anche Lando Buzzanca, attore palermitano che aveva incarnato perfettamente lo stereotipo dell’uomo siciliano maschilista e geloso. L’attore è morto a Roma il 18 dicembre all’età di 87 anni.

 

CINEMA

Con la scomparsa di Monica Vitti il mondo del cinema ha pianto tutte le sue lacrime. Ma la musa di Michelangelo Antonioni è solo uno dei nomi che quest’anno hanno abbandonato per sempre le colline di Hollywood. Alla Cerimonia degli Oscar di quest’anno sono stati ricordati anche grandi attori come Sidney Poitier, Richard Donner e Betty White, scomparsi dopo una lunga vita di grandi successi. Un momento carico di commozione che ha concluso la 94esima edizione della cerimonia, nonostante

un altro sia stato l’evento che ha monopolizzato l’attenzione del mondo: la terribile caduta di stile di Will Smith che ha colpito con uno schiaffo il comico e presentatore della cerimonia Chris Rock. Eravamo giunti al momento del “roasting”, ossia il momento in cui tutti gli ospiti dell’evento vengono messi alla berlina, quando il comico ha attirato su di sé l’ira di Smith con una battuta sulla moglie dell’attore, Jada Pinkett Smith. L’imbarazzo e l’involontaria comicità della situazione si sono protratti per mesi, inondando internet di meme e parodie fino a quando l’attenzione del pubblico è stata distratta dall’ennesimo scandalo di Hollywood.

Dall’11 aprile al 1 giugno si è svolto quello che molti hanno definito “il processo dell’anno”, ossia quello tra Johnny Depp e Amber Heard. La star di “Pirati dei Caraibi” ha fatto causa alla ex moglie per diffamazione, a causa di un articolo da lei scritto sul Washington Post nel 2018. Un processo che, per tutta la sua durata, ha messo completamente a nudo i due attori in diretta streaming e che ha concentrato su di sé la morbosa curiosità del mondo. Dopo mesi di udienze, Depp ha vinto la causa chiedendo 10,35milioni di dollari di risarcimento.

Per fortuna, oltre agli scandali e alle figuracce, il mondo del cinema ci ha regalato anche dei grandi ritorni come “Top Gun: Maverick” e “Avatar 2”. I sequel hanno riportato in sala le celebri saghe a distanza, rispettivamente, di 36 e 13 anni.

Concludiamo in bellezza celebrando le vittorie di due maestri del cinema italiano Paolo Sorrentino e Luca Guadagnino che con i loro film hanno fatto strage di premi. Sorrentino, oltre ad essersi aggiudicato diverse candidature ai Golden Globes e agli Oscar 2022, ha vinto con il suo “E’ stata la mano di Dio” il premio per “Miglior film” e “Miglior regia” ai David di Donatello e ai Nastri d’Argento, mentre il Leone d’Argento alla regia al festival del Cinema di Venezia gli è stato rubato proprio da Guadagnino con il suo “Bones and All”.

POLITICA

Marine Le Pen

La politica in questo 2022 non ci ha di certo annoiati. Potremmo dire che si è trattato dell’anno della rivalsa femminile, in quello che è un settore tipicamente dominato dagli uomini. Da Meloni a Truss, passando per Le Pen e finendo con l’elezione di Boluarte, le donne – di destra – si sono fatte valere, anche in caso di sconfitta, prendendo il controllo della scena politica mondiale.

E’ il caso di Marine Le Pen che, nonostante sia stata sconfitta alle elezioni presidenziali francesi del 25 aprile, non è stata un avversario affatto facile da battere per Emmanuel Macron che, dopo un lungo e faticoso testa a testa con la sua controparte conservatrice, si è riconfermato alla presidenza della Repubblica Francese col 58,54% dei voti.

Liz Truss

Cinque mesi dopo è stato il turno di Mary Elizabeth Truss che, il 6 settembre, è stata eletta Primo Ministro del Regno Unito, la terza dopo Theresa May e Margaret Thatcher. Proprio a quest’ultima si è ispirata Truss nel corso della sua carriera politica, arrivando a definirsi la sua “erede”. Tante erano le aspettative intorno alla leader dei conservatori. Forse troppe. Liz Truss, infatti, si dimette dopo appena 49 giorni di mandato, il 25 ottobre del 2022, ma non prima di annunciare una manovra finanziaria, consistente in un drastico taglio delle tasse e degli oneri sociali, la quale ha provocato una reazione negativa da parte dei mercati finanziari e una consistente svalutazione della sterlina.

Sergio Mattarella e Giorgia Meloni

Ci auguriamo possa essere meno incerta la carriera del suo corrispettivo italiano: Giorgia Meloni. Come è noto, la leader di Fratelli d’Italia è la prima donna eletta a capo del Consiglio dei Ministri nella storia della politica italiana e con lei prosegue l’onda conservatrice che sta pian piano investendo l’intera Europa. Meloni, dopo anni di militanza e una brillante carriera politica che ha portato il suo partito ad essere il primo in Italia, dal 22 ottobre siede affianco del capo dello Stato Sergio Mattarella, rieletto per un secondo mandato settennale il 29 Gennaio.

Pedro Castillo

Ma quest’onda non si limita solo all’Europa e prosegue anche oltreoceano. Il Perù, infatti, si ritrova ad affrontare una grave crisi politica iniziata a pochi mesi dall’insediamento del presidente Pedro Castillo.

Dina Boluarte

Primo presidente di sinistra in decenni di storia peruviana, Castillo è salito al governo grazie al sostegno della popolazione che lo ha eletto il 28 luglio 2022. Ma da presidente amato a golpista il passo è stato breve. Queste infatti sono le accusa che gli sono state mosse quando, il 7 dicembre, è stato arrestato per cospirazione ai danni dello stato dopo che aveva tentato di sciogliere il Congresso, dove l’opposizione aveva ormai raggiunto la maggioranza, e aveva proclamato lo stato di emergenza nazionale. Castillo viene condannato a 18 mesi di carcere e al suo posto giura come presidente la sua vice: Dina Boluarte, la prima donna presidente nella storia del Perù.

Appresa la notizia, la popolazione insorge e accusa con ferocia l’opposizione di destra di aver ingiustamente condannato il presidente eletto dal popolo. Circa 30 morti e centinaia di feriti sono il risultato, almeno per ora, delle violente proteste che non sembrano voler cessare.

“Lula” da Silva

Castillo è stato uno dei volti dell’ultima ondata di vittorie della sinistra latinoamericana che ha visto, tra le altre vittorie, anche quella del candidato del Partito dei Lavoratori Luiz Inácio Lula da Silva, alle elezioni nazionali in Brasile del 2 ottobre 2022. “Lula”, già stato presidente del paese tra il 2003 e il 2010, si è imposto per pochissimo sull’avversario Jair Bolsonaro, a capo del Brasile dal 2018 e noto per le sue posizioni di estrema destra.

Ma il Sud America non è l’unico paese che in questo 2022 si ritrova sconvolto dalle proteste. Facciamo un salto indietro di un mese e torniamo a settembre, il 16 settembre per la precisione, il giorno in cui un tragico evento scatenerà una vera e propria rivoluzione: l’assassinio di Mahsa Amini. Un volto e un nome che abbiamo tristemente imparato a conoscere quello della 22enne iraniana, uccisa dalla polizia morale perché non indossava correttamente l’hijab. Questo terribile evento ha costituito la proverbiale goccia che ha fatto traboccare il vaso scatenando violente rivolte in tutto il paese che si scagliano ancora oggi contro il leader supremo Ali Khamenei. I sanguinosi scontri tra la popolazione e il governo nazionale fino ad ora hanno provocato più di 400 morti e quasi 17mile arresti.

L’Asia, però, continuerà a piangere i suoi morti ancora a lungo. Erano le 18:32 del 31 ottobre quando in India, più precisamente nello stato di Gujarat, un ponte pedonale sospeso, affollato di turisti, crolla improvvisamente. Il bilancio ufficiale è di 130 morti e moltissimi i feriti in gravi condizioni.

Shinzō Abe

Un continente stravolto da tragedie e attentati, come quello dell’8 luglio ai danni dell’ex Primo ministro del Giappone Shinzō Abe, ucciso per mano di Tetsuya Yamagami, un ex militare di 41 anni, che sparò due colpi d’arma da fuoco contro Abe, e quello del 14 novembre ad Istanbul, dove una borsa piena di esplosivo abbandonata da una donna ha causato 6 morti e 81 feriti.

Ma tutti questi avvenimenti non fanno altro che peggiorare uno scenario già gravemente compromesso. Il 24 febbraio, infatti, la Russia invade l’Ucraina con la promessa di liberare la popolazione dal governo nazista e profondamente corrotto che affama e tormenta le vite dei cittadini ucraini. La verità però è un’altra e Putin ha un piano ben preciso in mente: attende la fine della XXIV edizione dei Giochi olimpici invernali di Beijing per invadere l’Ucraina, giungere a Kiev, uccidere l’attuale presidente Volodymyr Zelens’kyj e ricostituire quella che un tempo era l’URSS. Il leader russo però non ha tenuto conto della resistenza militare e civile ucraina che fino ad oggi sta continuando a dare del filo da torcere ai mezzi russi. Da quell’assurdo 24 febbraio tante, troppe cose sono accadute: la minaccia nucleare, le proteste in Russia, il sostegno dell’UE e della NATO all’Ucraina, Kiev, Charkiv e Dnipro sotto assedio, la guerriglia a Mariupol, la scoperta di fosse comuni e della tragedia di Buča, la pioggia di bombe su Kherson alla Vigilia di Natale e migliaia di profughi ucraini che raggiungono i confini del paese nel tentativo di fuggire dalle bombe, venendo a volte anche respinti come nel caso della Polonia, che ha realizzato un muro lungo 206 km per respingere i flussi migratori.

Pronta a sostenere l’Ucraina anche l’America che il 21 dicembre, dopo 300 giorni di guerra, ha accolto alla Casa Bianca il presidente Zelens’kyj per un incontro con il Congresso. Dall’inizio del conflitto, numerose sono state le polemiche a critiche che gli USA hanno tirato su di loro dovute alle accuse di star fomentando la guerra per indebolire il più possibile il suo storico avversario. Il 2022 non è stato clemente neanche con la più grande potenza mondiale che tra strafalcioni diplomatici e figuracce dell’attuale presidente Joe Biden e della sua vice Kamala Harris, ha creato sgomento nella popolazione mondiale quando lo scorso 22 giugno la Corte Suprema degli Stati Uniti, con un voto di 5 a 4, ha ribaltato la sentenza Roe vs. Wade, non riconoscendo più il diritto costituzionale all’aborto.
Concludiamo la nostra carrellata tornando all’interno dell’Unione Europea, dove proprio questo mese si è scoperto un grave scandalo: i casi di corruzione all’interno del Parlamento Europeo.
Il 9 dicembre, la polizia giudiziaria belga ha fermato 6 importanti personalità dell’Ue, confermando l’arresto, dopo 48 ore, per Eva Kailī, uno dei 14 vicepresidenti del Parlamento Europeo, Francesco Giorgi e Antonio Panzeri, europarlamentare del partito Socialista. I tre sarebbero accusati di riciclaggio, corruzione e associazione a delinquere a causa di enormi cifre di denaro trovate nelle abitazioni dei tre e dei rispettivi parenti, utili a creare una rete di corruzione all’interno dell’Ue in favore del Marocco e del Qatar, paese ospitante dei Mondiali di Calcio nonostante l’inosservanza dei diritti civili dei lavoratori, delle donne e delle minoranze.

SPORT

L’anno si apre con una grandissima manifestazione sportiva, la XXIV edizione dei Giochi olimpici invernali di Beijing 2022. La manifestazione ha avuto inizio il 4 febbraio ed è terminata il 20. Lì un mese dopo si sono svolti i XIII Giochi paralimpici invernali. A trionfare la Norvegia con ben 37 medaglie olimpiche, mentre la Cina ne ha conquistate 15. Avendo organizzato anche i Giochi della XXIX Olimpiade, Pechino è diventata la prima città ad aver ospitato sia i Giochi olimpici estivi che quelli invernali.

Roma

A concludere l’anno invece, la 22esima edizione dei Mondiali di Calcio in Qatar. Tanta l’attesa, ma anche tante le polemiche che ne sono derivate. Quelle più tristi riguardano la costruzione degli stadi, perché i lavori hanno richiesto tanti anni ma anche tante braccia. E proprio su questo aspetto si sono focalizzate alcune inchieste; si perché è venuto fuori che ci siano stati più di 6500 morti.Un numero enorme e senza precedenti che ha subito indignato il mondo intero.

Ma il mondo del calcio non è solo dispiaceri e inchieste, perché in questo turbolento 2022, la serie A ha fatto un notevole passo in avanti. Si perché Maria Sole Ferrieri Caputi, è il primo arbitro donna del calcio italiano e ha esordito in Serie A dirigendo la sfida tra Sassuolo e Salernitana. Ma non solo in Italia, anche in Qatar si è registrato un evento mai accaduto nella storia; per la prima volta nella storia in 92 anni di storia,  tre donne arbitro e tre guardalinee sono state selezionate nella lista di direttori di gara per Qatar 2022. Si tratta della francese Stephanie Frappart, la ruandese Salima Mukansanga e la giapponese Yoshimi Yamashita. Le assistenti di gara erano Neuza Back (Brasile), Karen Díaz Medina (Messico) e Kathryn Nesbitt (Usa).

A chiudere il 22esimo Mondiale di Calcio, c’è la vittoria dell’Argentina contro la Francia. Per l’Albiceleste si tratta del terzo titolo mondiale, dopo quello del 1978 e del 1986. Un vero e proprio scontro tra titani, quello tra Messi e Mbappé. Due generazioni diverse, con caratteristiche ed attitudini diverse, ma con la stessa voglia di accaparrarsi la coppa più ambita al mondo.

 

Siamo finalmente giunti al 31 dicembre 2022. L’ultimo giorno di un anno che non sembrava voler finire mai, che mese dopo mese ci ha riservato infinite sorprese, alcune delle quali troppo brutali e tragiche per sembrare vere e che difficilmente dimenticheremo. Tuttavia, l’augurio è che il 2023 si apra con notizie migliori e che ci riservi sorprese migliori. Noi, saremo qui per raccontarvele.

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