Al vaglio del Gip la richiesta di rinvio a giudizio della procura di Termini Imerese per il crollo del viadotto Scorciavacche, sulla SS121 Palermo-Agrigento, avvenuto il 30 dicembre 2014, dopo solo una settimana dall’inaugurazione.
L’opera, costata 13 milioni di euro, è stata realizzata dall’Ati “Bolognetta scpa” (raggruppamento di imprese tra Cmc di Ravenna, Tecnis di Catania e Ccc di Bologna). Tra gli indagati, anche i vertici dell’Anas, quali l’ex presidente nazionale Pietro Ciucci.
Secondo la Procura, la decisione di anticipare di 3 mesi i tempi di apertura del viadotto sarebbe stata presa da Ciucci e dagli altri per “mero tornaconto personale”. Nella prima fase dell’indagine la Procura aveva emesso una trentina di avvisi di garanzia per attentato alla sicurezza dei trasporti. Il magistrato ha accertato che il certificato di stabilità dell’opera risulta firmato da tecnici e funzionari che quel giorno non erano neppure presenti sul posto. Da qui l’ipotesi di falso.
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