Parte la corsa contro il tempo della Finanziaria. Nel corso della conferenza stampa svolta a Palazzo d’Orleans per la presentazione del nuovo ospedale veterinario didattico di Palermo e del relativo corso di laurea appena avviato, il presidente della Regione Renato Schifani ha parlato anche della prossima Manovra, di franchi tiratori e abolizione del voto segreto.
Il governatore ha certamente le idee ben chiare, ma notizie più certe e concrete si avranno lunedì, giorno per il quale è stato programmato un nuovo vertice di maggioranza, con l’obiettivo di fare il punto sui temi che andranno a comporre il testo della legge di Stabilità e sull’incognita che pende sull’abolizione del voto segreto.
Finanziaria: attesa per il tavolo tecnico
Lunedì si svolgerà così il vertice di maggioranza. Entro il 30 ottobre il testo della Finanziaria dovrà essere approvato in giunta. C’è dunque grande attesa per l’avvio del tavolo tecnico che riunirà tutti i partiti della maggioranza.
“Stanno concludendo gli incontri con gli assessorati. Abbiamo informato i segretari regionali – ha spiegato Schifani – che parleremo anche con loro, perché coerentemente con quello che ho deciso all’ultima riunione di maggioranza desidero ascoltare anche i partiti. Voglio il tavolo di maggioranza per ascoltare le proposte in maniera tale da non arrivare poi in aula o in Commissione con nuove proposte magari quando non si era discusso. Voglio innovare questo metodo proprio per la concertazione, anche se la concertazione è un metodo che appartiene più all’aspetto sindacale. Ci prefiggiamo il 30 ottobre di approvare il testo in giunta. La Commissione farà il suo lavoro, ma cercherò di stare attento al massimo affinché non si ripeta quello che si è verificato negli ultimi tempi. Non posso che avere parole di elogio nei confronti il presidente dell’Assemblea che è stato garante dell’approvazione della Finanziaria entro i termini del 31 dicembre di ogni anno, un fatto che non succedeva da decenni e di questo gliene sono grato. Confido nella sua collaborazione, che sono certo che non mancherà perché ha sempre dimostrato di saper gestire l’aula anche in momenti più delicati. Mi confronterò anche con lui, nelle sedi istituzioni, affinché ci sia una condivisione di percorso. Sarà una manovra leggermente più espansiva dell’anno scorso. L’anno prossimo – ha concluso – appena la Corte dei Conti ci parificherà il rendiconto del 2024 avremo una risposta di ben oltre due miliardi, seicentomila sono andati a riduzione totale del disavanzo“.
Voto segreto: attesa per il vertice di lunedì
Ieri la Democrazia Cristiana ha depositato una proposta per abolire il voto segreto. Sull’argomento, ad oggi, vi è stata una piena convergenza da parte di tutti i partiti che compongono la coalizione di centrodestra. Maggiori dettagli si avranno solo la prossima settimana. L’intenzione è quello far andare in porto l’iniziativa prima dell’approdo della Finanziaria a Sala d’Ercole.
“Con il voto segreto naturalmente i franchi tiratori non hanno un nome o un cognome. Hanno sempre fatto parte della storia dell’Assemblea regionale, non sono spuntati con il governo Schifani. Anche nei precedenti governi ci sono stati. E’ evidente – ha sottolineato Schifani – che proveremo ad abolire il voto segreto. E’ un obiettivo sottoscritto sia da me che dal presidente Galvagno. Sui tempi valuteremo nella riunione di maggioranza e poi ci confronteremo con il presidente dell’Assemblea. Siamo l’unica Regione in Italia nella quale il voto segreto può essere richiesto su tutto e naturalmente questo è un vincolo negativo di quella che è la democrazia parlamentare. Vengo da un’esperienza nazionale dove il voto segreto può essere chiesto alla Camera e al Senato, ma soltanto su alcuni temi. Siamo l’unica Regione che ha questo tipo di modello far west. Ripeto, abbiamo voluto innovare questo metodo per la manovra, per cercare di coinvolgere i partiti dall’inizio e ho trovato nei vertici dei partiti di maggioranza sempre grande responsabilità. Poi la tattica, il malessere, il mal di pancia di qualche singolo parlamentare, che magari non è stato soddisfatto in qualche cosa e quindi scarica sul voto segreto, io non lo so se c’è, però può anche succedere e naturalmente questo costituisce un vulnus dell’azione istituzionale, in qualunque governo, non solo nel mio. Quando ho accettato questa carica ho accettato anche questo“.