Dopo il congelamento dei lavori d’Aula di ieri, l’Ars tornerà a riunirsi oggi alle 16 per ascoltare il Presidente della Regione Nello Musumeci che arriverà a Sala d’Ercole per riferire sul rendiconto 2017. Per il momento resta comunque molto vago ciò che accadrà a Sala d’Ercole dopo quanto successo ieri, con lo scontro tra la sezione di controllo della Corte dei conti per la Sicilia e il governo regionale sul Rendiconto generale. All’ordine del giorno dell’Aula c’era appunto la discussione generale sul documento. I lavori, però, sono stati rinviati, dal momento che il testo è stato contestato in mattinata dai giudici contabili perché diverso da quello che a luglio aveva ottenuto il giudizio di parifica.
Poco altro è stato determinato dalla Conferenza dei capigruppo, dopo la sospensione dei lavori, che era stata convocata per capire come ci si sarebbe dovuti comportare. E se dai banchi dell’opposizione arrivano stilettate sia da Giuseppe Lupo del Pd, che accusa il governo di inadeguatezza per non essersi presentato all’adunanza pubblica, con il solo ragioniere generale Giovanni Bologna ‘a metterci la faccia‘, che dal M5S, che parla di ‘gravità inaudita‘ e manifesta ‘preoccupazione‘ per le sorti della Regione, meno atteso è il ‘fuoco amico’ di Gianfranco Micciché.
Il presidente dell’Ars prima bacchetta l’esecutivo regionale, colto in fallo sul galateo istituzionale – “Non si fa. Se ci fosse stato il governo stamattina si sarebbero subito risolti i problemi” -, poi punzecchia sui rischi dei ritardi che si potrebbero determinare sulla sessione di bilancio: “Non possiamo rischiare di pagare in ritardo gli stipendi di Natale“. Le possibili ripercussioni, secondo il presidente dell’Ars, potrebbero ricadere sulla Finanziaria regionale, non ancora approdata a Sala d’Ercole, e che deve essere approvata entro il 31 dicembre.
Dal governo, è l’assessore all’Economia Gaetano Armao che stempera: “Una tempesta in un bicchiere d’acqua, la questione sarà risolta. Si tratta soltanto di una differenza di interpretazione tra noi e la Corte rispetto all’iter da seguire – rassicura Armao -, risolveremo tutto“.