“Il presidente dell’Anci Sicilia, Paolo Amenta, rappresenta tutti i Comuni siciliani ed in questa veste ha espresso critiche di merito su una manovra finanziaria ‘vuota’, piena di mance e mancette soprattutto agli amici degli amici. E il presidente della Regione, che è presidente di tutti i siciliani – anche di chi non lo ha votato – dovrebbe avere più rispetto verso il presidente dell’Anci Sicilia che non può essere bollato da Schifani come esponente di partito solo perché fortemente allergico alle critiche. Ma evidentemente non basta essere stato presidente del Senato per acquisire il giusto bon-ton istituzionale“. Così il segretario regionale del Pd Sicilia, Anthony Barbagallo, dopo le parole di Amenta sulla Finanziaria.
Anci Sicilia ha infatti dichiarato in una nota che “crediamo che l’approvazione della Legge di Stabilità regionale prima del 31 dicembre sia stata per l’Isola un fatto positivo così come sia stato utile evitare il ricorso all’esercizio provvisorio“. Ma ha aggiunto: “Nel merito, però, le risorse stanziate dal bilancio regionale non vanno incontro alle esigenze reali degli enti locali. Non è prevista, infatti, alcuna misura per intervenire sulla debolezza organizzativa e finanziaria dei comuni dell’Isola che, in assenza di ulteriori misure, continueranno, anche nel corso del 2025, a non approvare gli strumenti finanziari, a dichiarare dissesto ed a ricorrere a piani di riequilibrio“.
A tali dichiarazioni è seguita la risposta del presidente della Regione Renato Schifani: “Il presidente dell’Anci Sicilia Paolo Amenta continua a comportarsi come un esponente di partito anziché come il rappresentante di tutti i Comuni dell’Isola. Ecco perché all’interno della sua associazione aumenta di giorno in giorno il malumore e la sfiducia nei suoi confronti da parte degli altri primi cittadini. Fin quando il suo approccio sarà questo, nonostante io abbia una grande capacità di ascolto, sarà veramente difficile poter avere un dialogo con lui“.
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