Se i numeri presentati ieri dal Miur dovessero essere confermati, i docenti siciliani che insegnano in altre regioni del Paese potrebbero dire addio alle possibilità di rientro a casa, almeno per il prossimo anno scolastico. Quasi nulle le chance di cominciare ad insegnare anche per i tanti vincitori di concorso che ancora attendono di essere immessi in ruolo, mentre ancora più buia è la situazione dei docenti di sostegno precari per i quali non è stata prevista nessuna stabilizzazione.
E’ questo l’allarme lanciato dalla Flc Cgil siciliana, commentando i numeri comunicati ieri dal Ministero nel corso di un’informativa con le organizzazioni sindacali. A tal proposito il sindacato dei lavoratori della conoscenza chiede al governo regionale di far sentire la propria voce. Domani, infatti, si terrà, sempre al Ministero, un nuovo incontro tra le parti.
“Sull’attribuzione dei posti per gli organici della scuola – spiega la segretaria regionale Graziamaria Pistorino – alla Sicilia è stato riservato un trattamento vergognoso dal Miur. Pur essendo la terza regione d’Italia in quanto a popolazione scolastica, con 742 mila studenti, la Sicilia ha ricevuto meno posti di quelli ottenuti ad esempio dalle Marche, che ha una popolazione scolastica di 213 mila studenti. Faccio appello al presidente della Regione, Nello Musumeci, e all’assessore all’istruzione, Roberto Lagalla, perché intervengano. Non possiamo accettare una simile discriminazione”.
“Sono solo 117 i posti in organico di fatto consolidati in organico di diritto destinati alla Sicilia – spiega – su un totale nazionale di 3.530″. Oltre alle Marche hanno ottenuto più posti rispetto alla Sicilia in proporzione al numero di studenti: il Friuli Venezia Giulia, 152 su 145 mila; la Toscana, 249 su 476 mila; il Piemonte, 288 su 534 mila; l’Emilia Romagna, 461 su 549 mila; il Veneto, 284 su 597 mila. Alla luce di ciò è evidente, sottolinea la segretaria della Flc Cgil, “la contraddizione rispetto all’accordo firmato nel dicembre scorso dal Miur con il quale il Ministero si impegnava a favorire i rientri”.
“Come se non bastasse – conclude Pistorino – il Miur non ha previsto nessuna stabilizzazione aggiuntiva sui posti di sostegno, prolungando lo stato di precarietà dei circa 5 mila insegnanti che ogni anno in Sicilia ricevono l’assegnazione provvisoria e la supplenza annuale. Una situazione che soprattutto influisce sulla continuità educativa che dovrebbe essere garantita agli alunni diversamente abili”.
Una manciata di posti, invece, è stata attribuita agli istituti professionali siciliani, 113, e per il potenziamento della scuola dell’infanzia, 92.