Erano pronti alla firma del patto di adesione. E invece, a poche ore dalle convocazione presso all’assessorato alla Scuola, gli operatori Asacom di Palermo si sono trovati davanti ad una sorpresa sgradita: la necessità di aprire una partita IVA. Un fatto ritenuto inaccettabile da centinaia di assistenti alla comunicazione che, questa mattina, hanno deciso di manifestare sotto la sede dell’ente comunale posta in via Notarbartolo. Un sit-in molto partecipato e nel quale le varie voci di un mondo, che conta migliaia di lavoratori in tutta la Sicilia, chiedono certezze su una professione condotta con passione e moltissimi sacrifici.
Vertenza Asacom a Palermo, protesta sotto l’assessorato alla Scuola

“Faccio questo lavoro da 14 anni – racconta Marianna Grecomoro, ricorsista ed assistenti Asacom di Palermo -. Se non si ha un numero adeguato di ore, i ricavi sono nettamente inferiori ai costi da sostenere per mantenere aperta una partita IVA. C’è il rischio che in molti non accettino e che quindi tantissimi bambini rischiano di rimanere senza assisstente alla comunicazione“.
Il guadagno medio di un assistente Asacom si aggira infatti intorno ai 15 euro lordi per ora. Molti di questi operatori hanno un numero limitato di ore di attività, in media circa 15. Fatto che logicamente non consente di sostenere i costi fiscali richiesti dalla formula prospettata dal Comune di Palermo. “Siamo liberi professionisti ma dobbiamo aderire alle loro regole – attacca Jessica Palmeri, assistente Asacom -. Se avessero detto fin dall’inizio che serviva necessariamente la partita IVA, molti di noi non avrebbero partecipato. Ci sono costi onerosi enormi, impossibili da sostenere per chi ha poche ore“.
In assessorato si è provato a trovare una soluzione al problema. Presso gli uffici di via Notarbartolo si è tenuta una riunione a cui hanno partecipato, fra gli altri, l’assessore alla Scuola Aristide Tamajo e il capogruppo di Lavoriamo Per Palermo Dario Chinnici. Un problema che però andrà affrontato nei prossimi giorni, al fine di cercare vie alternative. Fino ad allora, a pagare il conto di questo impasse saranno genitori e bambini diversamente abili. “E’ vergognoso. Sono stanca – dichiara Elisa Amato, genitore di un bambino autistico -. Mi faccio portavoce di tutti i caregiver. Non siamo tutelati da nessuno. Nè dal mondo della scuola, nè dal Comune di Palermo. Adesso basta“.
I problemi del bacino Asacom regionale, se ne parlerà oggi all’Ars

Una vertenza, quella relativa al mondo degli Asacom siciliani, che si presenta molto sfaccettata e piena di peculiarità. Problemi che saranno affrontati oggi all’Assemblea Regionale Siciliana, così come annunciato dalla deputata regionale del PD Valentina Chinnici. “Ho chiesto immediamente la convocazione di una seduta di commissione straordinaria all’Ars sulla situazione degli ASACOM siciliani. Ancora oggi, centinaia di bambini e ragazzi non vanno a scuola. Non riescono a frequentare le lezioni perchè le figure degli assistenti alla comunicazione non sono ancora nelle classi. La situazione di Palermo è un caso particolare in una vertenza molto sfaccettata. Qui il Comune ha chiesto l’apertura della partita IVA ai vincitori del bando. Fatto che può essere richiesto se si superano i 5000 euro all’anno di retribuzione. E molti operatori di questo settore non si avvicinano nemmeno a quella cifra“.