Il concorso per 63.712 posti per docenti potrebbe incontrare ostacoli. Lo sostiene l’Anief che parla di “un film già visto“. “Sebbene l’obiettivo del Miur sia quello di far svolgere la prova orale degli insegnanti già nel mese di maggio, c’è il rischio concreto che non vi siano presidenti o commissari sufficienti per valutare la preparazione dei candidati”.
“Quanto sta accadendo è un film già visto in occasione di altri concorsi c on l’aggravante che il ‘concorsone’ per 63.712 posti complessivi e oltre 200mila candidati, a detta di chi lo aveva promosso e bandito, doveva rappresentare la madre di tutte le nuove procedure concorsuali. Invece, alla lunga si è rivelato decisamente il peggiore”.
“Dapprima, per l’esclusione a priori di tanti giovani laureati, poi per la disorganizzazione che ha caratterizzato le prove selettive. Ma anche per la stessa mancanza di commissari, costretti a lavorare senza esonero e rinunciando alle ferie, e per i loro mancati pagamenti così bassi da far pensare più ad un rimborso spese”.
Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal, sostiene che “Ancora una volta certe lezioni non sembrano avere avuto effetto. Perseverando negli stessi errori, è chiaro che si alimenta il contenzioso e non si evolve mai”.