La riapertura delle scuole siciliane è stata spostata da venerdì 7 gennaio a lunedì 10. Lo ha deciso l’Assessorato regionale all’Istruzione, d’intesa con il presidente della Regione Nello Musumeci e con il Dasoe dell’Assessorato alla Salute. Un provvedimento che riguarda gli istituti scolastici di ogni ordine e grado, compresi i corsi di formazione professionale in obbligo scolastico e le Fondazioni Its.
E questi tre giorni in più daranno ulteriori strumenti per valutare l’andamento della curva epidemiologica da Covid-19 tra la popolazione studentesca, il personale amministrativo e scolastico. Il governo Musumeci auspica per il meglio, essendo consapevole delle tante difficoltà che hanno avuto i ragazzi e i loro genitori con la didattica a distanza.
E con il nuovo decreto varato ieri all’unanimità dal CDM, il premier Mario Draghi ha stabilito una serie di importanti misure per il contenimento della diffusione del virus proprio per mantenere aperte le scuole e garantire la presenza degli alunni in sicurezza, considerati i numeri di casi e di decessi in costante ascesa a causa dell’impatto della variante Omicron che incalza velocemente. Draghi ha spiegato che bisogna intervenire, in particolare, sulle classi di età che sono più a rischio di ospedalizzazione, per ridurre la pressione sugli ospedali e salvare vite.
Dunque nuove norme per la scuola legate alle fasce d’età e a cambiare sarà il protocollo per le quarantene. Intanto per i più piccoli, da o-6 anni, nel caso di un positivo in classe scatterà la quarantena per tutta la classe, per una durata di 10 giorni.
Per le scuole primarie, con un caso di positività, si attiva la sorveglianza con testing, ma l’attività in classe prosegue effettuando un test antigenico rapido o molecolare appena si viene a conoscenza del caso di positività (T0), test che sarà ripetuto dopo cinque giorni (T5). In presenza di due o più positivi scatterà la Dad per 10 giorni.
Per la fascia degli studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado ci sono molte distinzioni: con un solo caso di positività al Covid è prevista l’auto-sorveglianza con l’uso in aula delle mascherine FFP2; per 2 casi, è prevista la didattica digitale integrata per coloro che hanno concluso il ciclo vaccinale primario da più di 120 giorni, che sono guariti da più di 120 giorni, che non hanno avuto la dose di richiamo. Per tutti gli altri, è prevista la prosecuzione delle attività in presenza con l’auto-sorveglianza e l’utilizzo di mascherine FFP2 in classe; dal terzo caso, tutti andranno in dad per 10 giorni.
Il presidente dell’Associazione Nazionale Presidi, Antonello Giannelli, si è espresso contro la misura, spiegando che fare la distinzione tra vaccinati e non vaccinati è discriminatorio tra gli studenti. Secondo Giannelli sarebbe giusto e corretto, invece, distinguere in base all’età, perché a fasce diverse corrispondono situazioni vaccinali diverse.