Se non verranno stabilizzati rischiano il licenziamento. Si tratta degli 800 precari della scuola sparsi in tutta Italia, di cui 350 in Sicilia. Di questi 220 solo a Palermo. Sono amministrativi, tecnici e ausiliari che da circa 20 anni lavorano con contratti di collaborazione coordinata e continuativa, i cosiddetti co.co.co..
Una fattispescie contrattuale che per effetto del combinato disposto dal Jobs Act, la riforma del mercato del lavoro, e dalla Legge Madia, la riforma della Pubblica amministrazione, non potrà più essere adoperata dal 1 gennaio 2018, salvo che per una specifica proroga concessa proprio ai co.co.co. della scuola fino al prossimo agosto. Dopo di che la nuova normativa non consentirà più nessuna deroga.
Ecco perché UilTemp, Nidil Cgil e Felsa Cisl hanno indetto una manifestazione di protesta per domani. L’appuntamento è alle 10 davanti alla sede dell’Ufficio scolastico regionale, a Palermo, in via Fattori 60. La vertenza è all’ordine del giorno dell’agenda politica nazionale. Proprio in questi giorni, infatti, il Parlamento sta discutendo la legge di bilancio dove è già stata sanata la posizione dei 519 collaboratori scolastici ex Lsu di Palermo.
“Siamo felici per la tanto agognata stabilizzazione dei collaboratori scolastici di Palermo – dichiara Danilo Borrelli della UilTemp – chiediamo però che lo stesso trattamento sia riservato a questi precari. Il Governo nazionale deve trovare una soluzione immediata, mancano pochi giorni al disastro”.
“Da Palermo chiediamo un’attenzione alla politica nazionale”, dichiara Andrea Gattuso, segretario provinciale Nidil Cgil. “Il giudizio è di forte preoccupazione – aggiunge – e pertanto chiediamo una soluzione definitiva anche in considerazione delle rassicurazioni forniteci dal Miur. Una richiesta che ribadiremo sia domani a Palermo, che mercoledì davanti a Montecitorio”.
Nel giugno scorso, infatti, a margine del vertice tenutosi tra i rappresentanti del Ministero e quelli delle organizzazioni sindacali, il sottosegretario Vito De Filippo aveva riconfermato l’impegno preso dalla ministra Valeria Fedeli di sostenere un’iniziativa mirata alla stabilizzazione del suddetto personale.