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Si definiscono “lavoratori a metà”, costretti dallo Stato a fare la fame. Sono gli 800 ex cococo della scuola, amministrativi, tecnici e ausiliari, stabilizzati lo scorso anno, dopo decenni di precariato, ma con un contratto di sole 16 ore di lavoro a settimana. Un part time che a fine mese gli consente di percepire in media uno stipendio di 670 euro.
Di questi lavoratori la maggior parte, circa 500, sono siciliani e ieri sono partiti con un pullman, organizzato dalla Flc Cgil regionale, per raggiungere Roma e protestare davanti alla sede del Ministero dell’istruzione. “Vogliamo essere ancora in piazza – ha dichiarato Graziamaria Pistorino, segretaria della Flc Cgil Sicilia – ancora a manifestare per difendere i precari, per difendere i lavoratori della scuola, per difendere anche chi è stato stabilizzato e solo part time, come gli ex cococo”.
Al governo, che si accinge a definire la manovra finanziaria, chiedono le 36 ore di lavoro settimanali, come tutti gli altri dipendenti pubblici a tempo pieno. I vertici del Miur alcune settimane fa avevano manifestato ai sindacati la loro disponibilità a discutere del problema, coscienti del fatto che questi dipendenti pur lavorando per la pubblica amministrazione vivono una forte condizione di disagio economico. Tuttavia i paletti alla spesa messi dal Ministero dell’economia hanno di fatto sbarrato la strada alle loro legittime rivendicazioni.
Così su pressione dei sindacati alcuni parlamentari del Movimento 5 Stelle, dai banchi della maggioranza, e di Liberi e Uguali, da quelli dell’opposizione, hanno presentato ognuno un loro emendamento. Le speranze però sono ridotte al lumicino, perchè nell’ambito dei lavori parlamentari il primo è stato trasformato in ordine del giorno e quindi in un mero impegno del governo ad affrontare in futuro la questione. Il secondo, invece, pur rimanendo in piedi, difficilmente sarà approvato dall’Aula o perchè il parere del governo sarà sicuramente sfavorevole o perchè l’esecutivo blinderà il testo della legge mettendo la fiducia.
Nel frattempo i rappresentanti della Flc Cgil stanno incontrando i dirigenti del Ministero e una delegazione di senatori del M5S per capire se ci sono ancora spazi di manovra.