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Nei giorni scorsi, all’esito di un’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Marsala, i Carabinieri della Compagnia di Mazara del Vallo hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo, disposto dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Marsala, per la somma complessiva di 88.200,00 euro riconducibili ad un noto pregiudicato identificato in Vito Ingrassetto, 47 anni, conosciuto come Vito “Puci” di Mazara del Vallo. Ingrassetto è stato già condannato per reati legati al traffico di sostanze stupefacente ed ora indagato per trasferimento fraudolento di valori unitamente a due coniugi: C. A. e M. L. di anni 38 e 34 residenti nel quartiere di Mazara 2.
Le indagini, hanno avuto inizio nel mese di febbraio di quest’anno quando i militari della Stazione di Mazara del Vallo, nel corso di una serie di servizi straordinari di controllo del territorio finalizzati alla repressione e contrasto alla criminalità predatoria e alla detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, rinvenivano circa 20 kg di fuochi d’artificio – conservati all’interno di un garage nel pieno centro del quartiere di Mazara 2 – e la somma si 40.000,00 euro suddivisa in banconote da 50,00 euro e imballati con nastro adesivo e occultati nel vano di una stufa a gas all’interno di locali in uso ai citati coniugi C. A. e M. I. che, nella circostanza. venivano deferiti all’ A.G. Pochi giorni dopo, i militari della Benemerita, su ordine del Tribunale di Sorveglianza di Trapani, conducevano in carcere C.A., già destinatario di un provvedimento definitivo che stava espiando con la pena alternativa alla detenzione dell’affidamento in prova ai servizi sociali.
Le successive attività investigative, coordinate dalla Procura della Repubblica di Marsala, che hanno portato all’attuale misura cautelare reale, sono consistite essenzialmente nell’attivazione di intercettazioni telefoniche e ambientali, in approfonditi accertamenti patrimoniali – frutto dell’incessante attività di controllo economico del territorio – e hanno fatto emergere come l’indagato INGRASSETTO, già più volte segnalato per reati legati al traffico di sostanze stupefacenti, avesse fraudolentemente trasferito la proprietà di determinate somme di denaro a soggetti terzi (i “compari” C.A. e M. L.) al fine di evitare l’aggressione da parte dello Stato ed eludere le disposizioni di legge in materia di misure di prevenzione patrimoniale.
Infatti, l’Ingrassetto già sottoposto a misura di prevenzione patrimoniale nel maggio 2020 emesso dal Tribunale di trapani – Sezione Penale Misure di Prevenzione, con il necessario concorso degli coindagati, occultava somme di denaro pari ad almeno 88.200,00 euro (rinvenute durante l’attività d’indagine in più tranches e sempre suddivise in banconote da 50,00 euro) a sé appartenenti, attribuendone la disponibilità ai citati coniugi. Le indagini hanno consentito, quindi, di segnalare alla locale A.G. anche i 2 coniugi “vicini” dell’Ingrassetto, custodi formali delle somme sequestrate, in quanto coinvolti, in concorso continuato, nel reato di trasferimento fraudolento di valori (art. 512 bis c.p.) e di sottoporre a sequestro preventivo, finalizzato alla confisca, l’importante somma di denaro rinvenuta.