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Sette anni fa la morte di Mario Biondo. La madre insiste contro Raquel: “Non mi arrenderò mai, voglio la verità”

sabato 30 Maggio 2020
Mario Biondo, Santina e Raquel, matrimonio

“Ricorda sempre e per sempre che non smetterò di lottare per dare giustizia al mio adorato figlio”. E’ la promessa di mamma Santina, che così si rivolge a Raquel Sanchez Silva nella triste ricorrenza dei 7 anni dalla morte di Mario Biondo, il cameraman palermitano il cui corpo fu trovato senza vita, in circostanze mai chiarite, il 30 maggio 2013 nell’appartamento della moglie Raquel in Spagna, a Calle de La Magdalena.

Su questa assurda ed inspiegabile morte rimane l’ombra inquietante di un vero e proprio mistero, un giallo nel quale si addensano tante anomalie e troppe incongruenze sull’amaro destino di un giovane di 30 anni. La terza autopsia eseguita sul corpo di Mario Biondo, nella fase conclusiva del 2019, ha riproposto la tesi del suicidio ma è un’ipotesi alla quale la famiglia non ha mai creduto e che viene ancora una volta respinta con forza, nella convinzione incrollabile che si sia trattato di un delitto con successiva messa in scena da parte dell’assassino (o degli assassini).

“Personaggi potenti coprono gli assassini di Mario”, ribadiscono i familiari di Mario Biondo, sulla cui morte ricordiamo, c’è un fascicolo ancora oggi aperto presso la Procura generale di Palermo. I magistrati potrebbero archiviare le indagini anche alla luce delle risultanze della seconda esumazione del corpo della vittima: una prospettiva alla quale la famiglia di Biondo è pronto ad opporsi, per tenere ancora aperto il caso e per arrivare alla verità inseguita ormai da 7 lunghissimi anni.

Mario Biondo con la madre

“La sera del 29 maggio – afferma adesso in un post social la signora Santina nel giorno in cui ricorrono i 7 anni da quella tragedia – sei rientrato dal lavoro e la “vedova ” ti ha inventato che doveva andare a Plasencia perché il giorno successivo avrebbero operato suo zio. Ha inventato ai giudici italiani che avevate litigato perché tu le avevi detto che l’avresti accompagnata e poi non lo hai fatto perché il giorno successivo alle 16:00 avevi le riprese per Masterchef. Balle !!! Il piano di lavoro ti arrivava per email almeno 2 giorni prima. Lei sapeva molto bene che tu non saresti potuto andare e si è inventata l’intervento che lo zio ha smentito quando è stato ascoltato dai giudici italiani. Qual’e’ stato il motivo del litigio?”.

“Un’altra bugia della vedova – scrive sempre sulla sua pagina social la madre di Mario – è che il motivo della lite fosse per il fatto che avevate difficoltà ad avere un figlio: intanto era stata programmata l’inseminazione artificiale il 5 giugno. Ha dato a te la colpa del problema di fertilità ma ha avuto 2 gemelli da un altro uomo sempre con l’aiuto dell’inseminazione. Raquel quale è stato il vero motivo della lite? Perché dal 9 maggio, Mario cercava un video porno a nome tuo? Cosa è successo fra te e Mario quella maledetta notte? Dove sei andata quella notte? Chi è andato a uccidere mio figlio?”. Poi la promessa proprio a Raquel: “Ricorda sempre e per sempre che io non mi arrenderò fino a quando la verità non verrà fuori, non smetterò di lottare per dare Giustizia al mio adorato figlio”.

Altrettanto perentorie, colme di dolore e rabbia, le parole di Emanuela, la sorella di Mario Biondo.

Anche lei, insieme a mamma Santina e al padre Pippo, e con il fratello Andrea, continua a lottare e non si arrende a una morte che non ha mai avuto un perchéQuest’anno non abbiamo potuto organizzare niente per commemorare e poter gridare la nostra rabbia contro coloro che hanno ucciso, depistato, coperto, corrotto chi deve dare Giustizia a Mario Biondo. Sono passati 7 lunghissimi anni, abbiamo innumerevoli prove incontrovertibili, fatti oggettivi inoppugnabili, un omicidio a tutti gli effetti. Invece ancora mi trovo qui, guardando questi scatti che dilaniano l’anima, domande alla quale nessun essere titolato mi ha dato con logicità. Per esempio, perché ci hanno mandato solo 4 foto dalla Spagna della pseudo autopsia effettuata all’istituto anatomico forense, sotto la guida del medico legale madrileno. Perché ci hanno dato 4 scatti in bianco e nero Perché le hanno manipolate, “fotoscioppate ” visibilmente ad occhio nudo. Perché lo hanno fotografato, dopo averlo denudato, con il foulard attorno al collo, forse per nascondere il segnale reale sul collo, segno inequivocabile dello strangolamento cagionato dall’assassino. Perché in sede di esumazione avvenuta dopo solo 6 mesi dalla morte si vede, senza ombra di dubbio un segno circolare, incompatibile con l’eventuale segno lasciato dal foulard. Come può strangolarsi un un’essere umano senza il nodo al collo che appunto ne cagiona la morte per soffocamento? Come si può morire in quella posizione? La gente che vuole togliersi la vita si appende in alto appunto per non avere nessun appiglio al quale aggrapparsi subito prima d’avere i cosiddetti “spasmi della morte”. Quando una persona si impicca si fa la pipì di sopra, il corpo strattona talmente tanto che nessun oggetto e manco sta specie di libreria senza alcun sostegno, avrebbe mai potuto sostenere un corpo in fase impiccamento?”. 

“Perché io – continua Emanuela -, da perfetta ignorante, sono riuscita a smantellare l’ipotesi suicidaria riuscendo a trovare ed a provare che Mario è potuto morire solo per mani assassine, invece loro dall’alto delle esperienze, pieni di casi risolti, si ostinano ad avallare la tesi suicidaria, cercando di non tener conto, ed addirittura di nascondere le prove dell’omicidio di Mario Biondo. Lo sappiamo bene, viviamo in un mondo cattivo e corrotto, tantissimi come noi si ritrovano a combattere contro tutti e tutto per avere almeno un po’ di giustizia. Si sa, tinto è cu more, gli assassini hanno sempre innumerevoli possibilità Ma mio fratello, come moltissimi altri, non avrà più possibilità alcuna. Non è giusto!!! E se pensano di farmi stancare e di mollare per qualunque motivo hanno sbagliato di grosso!! Mario, sette anni fa a quest’ora se solo mi avessi raccontato una piccola cosa invece di farmi stare serena organizzando un viaggio per me, forse sicuramente non ti avrebbero ucciso. Mario aspetta giustizia e io non mi arrenderò mai”.

 

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