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Il report As.Tro-Cgia

Settore dei giochi in Italia, in cinque anni si riducono le entrate fiscali per 1,5 miliardi: in Sicilia calano gli esercizi e le videolotteries

giovedì 16 Ottobre 2025

Lo Stato ha perso 1,5 miliardi di gettito fiscale dagli apparecchi da intrattenimento – slot machine e videolotteries – negli ultimi cinque anni, tra il 2019 e il 2024. È quanto emerge dallo studio As.Tro-Cgia Mestre, presentato oggi a Roma, presso il Palazzo Wedekind in Piazza Colonna, durante l’incontro “Studio sul settore dei giochi in Italia 2024 – focus su apparecchi con vincita in denaro e online”.

Presentazione dello studio As.Tro-Cgia a Roma

Presentazione dello studio As.Tro-Cgia a Roma

Nel 2024, la raccolta complessiva del Gioco Lecito ha raggiunto 157,4 miliardi di euro, con vincite pari a 135,8 miliardi e una spesa dei giocatori di 21,5 miliardi, di cui 11,5 miliardi confluiti all’erario e 10 miliardi destinati alla filiera come fatturato. La crescita della raccolta tra il 2021 e il 2024 è stata del 42% rispetto al 2019, trainata interamente dall’aumento del Gioco online, che nello stesso periodo è cresciuto del 153%, mentre il Gioco fisico non ha ancora recuperato i livelli del 2019, registrando un calo del 12%. Questo scenario riflette cambiamenti nelle abitudini dei giocatori, che preferiscono sempre più il gioco online ai tradizionali punti fisici.

Il Report 2025 della CGIA di Mestre, giunto alla quinta edizione, fotografa un settore in piena evoluzione, delineando il perimetro economico del comparto attraverso dati reali: raccolta, gettito, fatturato e occupazione, con un’attenzione particolare al gioco online.

I dati sono stati presentati dai dottori Daniele Nicolai e Andrea Vavolo, con l’intervento iniziale dell’avvocatessa Isabella Rusciano (As.Tro-Confindustria SIT – DATA ROOM), che ha anticipato le iniziative per il 2026. Tra i relatori il Dottor Armando Iaccarino (Vice Presidente As.Tro-Confindustria SIT), il Dottor Giuliano Guinci (AGIC-Confindustria) e il Dottor Gianluca Tannoia (Sezione GADS As.Tro-Confindustria SIT), con la conclusione affidata al Direttore Giochi dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, Dottor Mario Lollobrigida.

 

ALCUNI INTERVENTI ALL’INCONTRO

Massimiliano Pucci

La crescita del gioco online è il riflesso di un cambiamento profondo nelle abitudini dei giocatori, sempre più orientati verso modalità digitali e strumenti di gioco a distanza” – ha dichiarato Massimiliano Pucci, Presidente di As.Tro. “I dati elaborati dalla CGIA di Mestre confermano al tempo stesso un calo strutturale del gioco fisico e del gettito ad esso collegato. Questa tendenza impone una riflessione profonda e un intervento riformatore capace di dare stabilità al comparto, tutelando la rete legale e chi vi opera ogni giorno con responsabilità. Rafforzare il gioco lecito significa difendere un presidio economico e sociale fondamentale, che garantisce entrate certe per lo Stato, occupazione qualificata e protezione dei cittadini dai rischi dell’illegalità.

“Ci auguriamo che la piena attuazione della riforma del gioco fisico in corso possa accompagnare questa evoluzione, trasformandola in un’opportunità di crescita equilibrata, innovazione e rinnovata fiducia per tutto il settore”, conclude Pucci.

Armando Iaccarino

Tra gli interventi, quello di Armando Iaccarino, presidente del Centro Studi As.Tro, che ha analizzato le trasformazioni in atto nel settore.

«L’accelerazione del processo di digitalizzazione causata dalla pandemia ha interessato anche il gioco, come molti altri settori – ha spiegato Iaccarino –. Il gioco fisico è vincolato da limiti che non hanno riguardato l’offerta online, e la domanda si è spostata di conseguenza».

Secondo Iaccarino, tuttavia, non si può parlare di “crisi” del gioco fisico nel suo complesso: «Solo un comparto, quello degli apparecchi con vincita in denaro, ha pagato il prezzo più alto. Altri segmenti, come lotterie, bingo e giochi ippici, hanno tenuto. Se la crisi riguarda un solo prodotto, allora dobbiamo ammettere che è il prodotto stesso a essere diventato obsoleto».

Per il presidente del Centro Studi As.Tro, la sfida è ripensare il modello di offerta: «Occorre capire le cause di questa crisi – la digitalizzazione, i vincoli imposti dagli enti locali, la mancanza di aggiornamento di un comparto fermo dal 2004 – e progettare un’offerta intelligente, basata su regole attuabili, semplici e controllabili».

L’intervento dell’avvocato Isabella Rusciano, rappresentante di As.Tro Confindustria SIT – Data Room As.Tro, ha sottolineato come la collaborazione con Cgia Mestre, avviata nel 2019, sia nata dall’esigenza di contrastare un’immagine distorta del gioco pubblico, spesso segnata da pregiudizi e priva di dati oggettivi.

Nel suo discorso, Rusciano ha ripercorso l’evoluzione della Data Room As.Tro, concepita come laboratorio dinamico di raccolta e analisi di normative locali, dati economici, territoriali e sanitari, capace di offrire strumenti di conoscenza accessibili per un confronto informato. Ha illustrato lo sviluppo delle schede normative e dei dossier territoriali, l’ampliamento delle collaborazioni con partner accademici e tecnologici, e i nuovi progetti per il 2026, tra cui il monitoraggio della reputazione online del settore tramite AI e l’analisi della domanda di gioco e del gioco illegale.

“La nostra missione – ha dichiarato – è colmare il divario di conoscenza e contribuire a un dibattito laico e basato sui dati”, ringraziando le istituzioni e i partner che hanno sostenuto il percorso, tra cui la sezione concessionaria As.Tro e i presidenti Armando Iaccarino e Massimiliano Pucci.

Focus Sicilia: calano esercizi e numero di occupati nel settore giochi

In Sicilia, il settore delle slot riflette la flessione nazionale degli ultimi anni. Gli apparecchi presenti sono 13.678, 105 in meno (-0,76%) rispetto alle 13.783 del 2019, mentre gli esercizi con slot attive sono scesi da 3.638 a 3.270 (-10%) negli ultimi cinque anni, sebbene negli ultimi due anni si registri una lieve crescita dello 0,9% (da 3.241 nel 2022 a 3.270 nel 2024).

Anche le videolotteries seguono una tendenza negativa: dai 2.247 apparecchi del 2019 si è passati a 2.162 (-3,7%), con la chiusura di 6 esercizi, scesi da 250 a 244 (-2,4%). Gli addetti nel comparto Awp/Vlt in Sicilia sono aumentati del 28,7% rispetto al 2021, raggiungendo quota 309, collocando la regione al decimo posto nella classifica nazionale per occupazione nel settore.

Dietro questi numeri, tuttavia, si nascondono dinamiche sociali complesse. La contrazione delle reti di gioco fisico e la chiusura di esercizi rappresentano non solo un fenomeno economico, ma anche un indicatore di fragilità dei territori. In molte zone della Sicilia, il gioco d’azzardo è spesso percepito come un’opportunità immediata di guadagno in contesti caratterizzati da disoccupazione giovanile, redditi bassi e scarse prospettive occupazionali.

L’incremento degli addetti, seppur positivo, non compensa del tutto il calo complessivo della rete fisica e riflette la difficoltà dei lavoratori locali a trovare alternative occupazionali stabili. Questo quadro sottolinea la necessità di politiche sociali e di inclusione mirate a ridurre la dipendenza dal gioco, sostenere percorsi formativi e creare opportunità economiche alternative, in particolare nei centri urbani periferici e nelle aree interne.

GIOCO FISICO E ONLINE: I DATI NAZIONALI

 

Gioco online e fisico: il trend

Nel gioco online, la crescita 2019-2024 è trainata principalmente da tre tipologie: Slot online (+53% della crescita complessiva), Giochi di carte non organizzati in torneo (+28%) e giochi a base sportiva (+14%). Nel Gioco Fisico crescono Lotto e Lotterie (+18%), giochi sportivi (+33%) e Bingo (+1%), ma ciò non compensa il calo di AWP/VLT (-30% rispetto al 2019), che da sole spiegano il 92% della riduzione complessiva della raccolta degli apparecchi con vincita in denaro.

Il comparto AWP/VLT ha visto un’ulteriore contrazione della rete di vendita nel 2024, con circa 3.000 apparecchi e 1.100 esercizi chiusi rispetto al 2023, consolidando un calo di 16.000 apparecchi (-6,3%) e 8.400 esercizi (-14,4%) rispetto al 2019. La riduzione ha interessato prevalentemente gli esercizi “generalisti” come bar, tabacchi e edicole, mentre le VLT mostrano trend più stabili e una crescita moderata delle dimensioni medie delle sale (da 10,7 a 12,6 VLT per sala).

Il trend della raccolta delle VLT nel periodo post-Covid evidenzia una tendenza complessivamente positiva. Nel 2023 si registra un incremento moderato rispetto al 2022 (+2,7%), mentre nel 2024 si è verificata una sostanziale stabilizzazione sui medesimi livelli (-0,5%) dell’anno precedente. Tuttavia, permane un divario significativo rispetto al 2019: la raccolta del 2024, pari a 16,6 miliardi di euro, risulta inferiore del 29,4% rispetto all’anno di riferimento

Analizzando la rete di vendita emergono segnali positivi che devono essere interpretati con prudenza. Infatti, se il confronto con il 2019 resta negativo (-11% degli esercizi e -4,9% degli apparecchi), nell’ultimo anno il numero degli esercizi si è sostanzialmente stabilizzato e si osserva un lieve aumento degli apparecchi.

Il PREU fiscale per l’Agenzia delle Entrate ammonta a 5,2 miliardi, con un gettito totale di circa 6 miliardi considerando tasse aggiuntive, seppur in calo rispetto al 2019 di circa 1,4 miliardi.

Oltre al PREU, le imprese operanti nel settore AWP/VLT contribuiscono attraverso numerose ulteriori forme di imposizione fiscale che incrementano il consistente apporto nelle casse dello Stato. Tali oneri comprendono IRPEF/IRES, addizionali IRPEF, IRAP, TARI, diritto camerale, iscrizione al RIES e contributi previdenziali, che nel 2024 ammontano complessivamente a 788 milioni di euro, portando la contribuzione totale a circa 6 miliardi di euro. Si evidenzia inoltre che anche queste entrate supplementari hanno subito una riduzione rispetto al 2019, consequenziale alla contrazione del fatturato e dei margini del settore.

polizia

Si conferma la continua contrazione sia del numero di addetti che delle imprese nel settore. In particolare, rispetto al 2019, nel 2024 si registra una diminuzione di oltre 10.000 occupati e 9.900 imprese. Questi cali, superiori al 16%, rispecchiano il decremento del margine del comparto. Si stima che a fine 2024 le imprese operanti nella filiera degli apparecchi con vincita in denaro siano 50.516, di cui 39.969 esercizi generalisti e 10.547 dedicati principalmente al gioco legale e alla produzione. Il numero degli occupati – intesi come unità di lavoro sostenute dal sistema AWP/VLT – è stimato attorno alle 41.000 unità.

Nel corso del 2024, sul piano normativo, è stato adottato e reso operativo il Decreto Legislativo n. 41 del 25 marzo 2024, che ha riorganizzato il quadro regolamentare relativo al settore dei giochi pubblici a distanza (gioco online). Durante l’anno sono state ripetutamente prorogate le concessioni e sono stati emanati provvedimenti volti all’attuazione della riforma nonché all’emissione del bando per l’assegnazione delle nuove licenze nel comparto del gioco online. Con determina del 17 settembre 2025, ADM ha ufficialmente comunicato gli operatori aggiudicatari delle nuove concessioni per il gioco online. Sono stati assegnati complessivamente 52 titoli concessori a 46 operatori, di cui 33 italiani e 13 stranieri. Tale risultato supera la soglia delle 50 concessioni prevista dalla relazione tecnica allegata al D.Lgs. 41/2024, generando un incremento di gettito fiscale. In particolare, l’extragettito ammonta a 14 milioni di euro, derivanti da un contributo straordinario di 7 milioni di euro per ciascuna delle due concessioni eccedenti il limite previsto.

 

Il gioco online registra una solida crescita

Nel 2024 il Gioco online ha realizzato una raccolta di 92 miliardi di euro, di questa cifra quasi il 95% pari a 87 miliardi è stato restituito ai giocatori sotto forma di vincite, dei rimanenti 5 miliardi circa 1,1 sono confluiti nelle casse dello Stato come prelievo tributario, mentre 3,8 sono rimasti alla filiera. Si tenga presente che la remunerazione che rimane alla filiera (pari al 4,2% della raccolta) corrisponde al fatturato del settore, con il quale si dovranno «coprire» i costi fissi, variabili, gli oneri finanziari e tributari, il costo del lavoro dei dipendenti. Inoltre, l’eventuale utile residuo sarà sottoposto alla tassazione ordinaria.

Negli anni successivi alla pandemia, nonostante la riapertura dei punti vendita fisici e la cessazione delle restrizioni alla mobilità, il settore del gioco online ha continuato a registrare una solida crescita. Dopo un rallentamento moderato nel 2022 (+4%), nel 2023 e nel 2024 la spesa è aumentata rispettivamente del 13% e del 16%, percentuali significative considerando l’ampiezza della base di riferimento per il calcolo delle variazioni congiunturali. Il 2024 si è distinto come anno di crescita record in termini assoluti, con un incremento pari a 5.074 milioni di euro.

Nel corso del 2025 si assisterà invece alla piena attuazione delle disposizioni sulla Riforma del Gioco online con una razionalizzazione e diminuzione dei soggetti che vi operano. In particolare, i concessionari gestiranno direttamente i siti online per l’accesso al gioco ed è probabile che si vada verso una riduzione dei punti vendita ricarica.

 

Il riordino del gioco fisico

Il riordino del gioco fisico è stato oggetto dello “Studio sul settore dei giochi in Italia 2024 – focus su apparecchi con vincita in denaro e online”, realizzato dalla CGIA Mestre per As.Tro, durante l’evento di presentazione che si è tenuto a Roma – riporta l’Agenzia Agimeg.

La titolarità del gioco pubblico è dello Stato, che affida la funzione al MEF avvalendosi dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. La gestione operativa può essere affidata, tramite convenzioni, a soggetti terzi (persone fisiche o giuridiche) che offrano adeguate garanzie di idoneità — impostazione storicamente prevista per AWP e VLT (Art. 2 D.Lgs 14/04/1948 n. 496 e DPR 24/01/2002 n. 33).

Con la Legge 111/2023 il Parlamento ha delegato il Governo a riformare il sistema tributario e, dentro questo perimetro, a riordinare la disciplina del gioco lecito. Nel marzo 2024 sono state emanate le disposizioni per il gioco a distanza, mentre quello fisico sarà oggetto di un successivo decreto legislativo dopo un’intesa programmatica tra Stato, Regioni ed Enti locali.

Nel riordino il Governo dovrà:

  • tutelare i soggetti vulnerabili e prevenire DGA e gioco minorile con misure tecniche e normative;
  • introdurre concertazione Stato–Regioni–Enti locali su pianificazione territoriale del gioco fisico e abilitazione degli esercenti;
  • riordinare le reti di raccolta (fisico e online) per razionalizzazione numerica/territoriale e concentrazione in ambienti sicuri e controllati;
  • contrastare gioco illegale e infiltrazioni criminali aumentando trasparenza e requisiti dei concessionari;
  • rivedere prelievo fiscale, accertamenti e controlli;
  • definire regole uniformi nazionali sui titoli abilitativi;
  • rendere più rigorosa e trasparente la qualificazione degli organismi di certificazione degli apparecchi e la responsabilità di tali organismi e dei concessionari.

Nel 2024 il comparto del gioco lecito ha prodotto oltre 9.500 segnalazioni antiriciclaggio, di cui 4.509 per l’online e 5.038 per la rete fisica. Un volume consistente, seppure in flessione sul 2023 rispetto al pre-pandemia, con l’aumento di quasi il 50%.

 

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