“Apprendiamo dalla stampa di sedicenti convocazioni del duo Nicolosi-Pelligra da parte assessorato alle Attività produttive della regione siciliana. Ma noi ci chiediamo: il piano industriale da parte della Pelligra Italia srl è stato presentato, qualcuno l’ha visto? E soprattutto la nuova compagine societaria è stata approvata o condivisa dal ministero? Vorremmo inoltre sapere se i requisiti della Holding – che recentemente ha cambiato il proprio assetto societario – siano stati verificati, compresi quelli previsti dalla normativa antimafia”. Lo afferma il segretario regionale del Pd Sicilia e deputato alla Camera, Anthony Barbagallo, che sulla delicata questione dello stabilimento Ex Blutec di Termini Imerese a giugno ha presentato anche un’interrogazione al Ministro Urso rimasta ancora senza risposta.
E’ trascorso circa un anno dagli enfatici annunci del ministro Urso con cui si annunciava l’affidamento degli insediamenti ex Blutec alla Pelligra Italia srl. Intanto è stato realizzato il trasferimento dei 350 lavoratori a carico della Pelligra Italia holding srl, subito collocati in Cig straordinaria per due anni ed è stata attivata l’isopensione per 183 lavoratori con un finanziamento di 30 milioni della Regione Siciliana a carico dei fondi europei. Poi il silenzio, soprattutto mediatico.
“Non è stata avviata la riqualificazione dei lavoratori né – spiega – ci risulta presentato alcun serio progetto industriale. Però la Pelligra Italia Holding srl ha cambiato il proprio assetto societario, con un aumento di capitale da 10mila a 100 mila euro e con le partecipazioni: maggioritaria della Nicolosi trasporti e minoritarie dello stesso Pelligra e del Caec, consorzio edile di Ragusa”.
“Su questi mutamenti societari – conclude -, considerando anche le ingenti risorse pubbliche dell’Accordo di programma, è necessario sia fatta immediata chiarezza”.