Stanziati settanta milioni di euro per il finanziamento di cantieri lavoro per disoccupati.
Lo ha deciso il governo Musumeci per contrastare gli effetti della crisi economica e favorire l’inserimento nel mondo del lavoro. I bandi sono già stati pubblicati sul sito web dell’assessorato della Famiglia.
Le risorse fanno parte del terzo ambito di intervento del Piano di azione e coesione 2014/2020. In particolare, cinquanta milioni di euro sono destinati ai comuni siciliani fino a 150 mila abitanti (a eccezione di Leni e Militello Rosmarino nel Messinese e Motta Sant’Anastasia in provincia di Catania, che non hanno manifestato interesse verso l’iniziativa) e venti milioni in favore degli enti di culto della Sicilia (il 70 per cento per quelli cattolici, mentre la restante parte per tutti gli altri).
“Si tratta di una misura importante – affermano il presidente della Regione, Nello Musumeci e l’assessore alla Famiglia, Mariella Ippolito – dalla doppia utilità. Da un lato, rappresenta una piccola boccata d’ossigeno per i numerosi disoccupati siciliani, che potranno così tornare a lavorare, dall’altro i cantieri serviranno a realizzare diverse opere pubbliche nei vari comuni dell’Isola e quindi anche con un’utilità per tutta la cittadinanza. In un momento di particolare crisi, abbiamo voluto dimostrare grande attenzione verso i problemi reali della Sicilia”.
Obiettivo dei cantieri di lavoro è quello di sviluppare percorsi integrati di inserimento o reinserimento lavorativo dei disoccupati con attività di orientamento, formazione e work experience direttamente sul campo. Tra le esercitazioni pratiche sono previste anche la sistemazione di strade comunali, la costruzione e la sistemazione di altre opere di pubblica utilità e di interesse pubblico e sociale. Destinatari dei bandi sono disoccupati o inoccupati, ex detenuti, ex tossicodipendenti in uscita dalle comunità protette e tutti quei soggetti a rischio di esclusione dal mercato del lavoro per età e per scarsa qualificazione professionale.
Il finanziamento servirà a coprire le spese per la retribuzione del personale di direzione e degli allievi, per il costo degli oneri assicurativi, per il materiale didattico, per le spese di progettazione, per le visite mediche, per gli attrezzi da lavoro, per la sicurezza, per gli eventuali noli, per i materiali, per i trasporti e per le spese di collaudo.
L’intera procedura si svolgerà in tre fasi: la prima prevede la raccolta dei progetti da ammettere a finanziamento; poi si procederà all’individuazione dei soggetti da utilizzare nel programma di lavoro selezionati dai Centri per l’impiego; e infine si avvierà la work experience, con l’effettivo inserimento nel mondo del lavoro.
Per accedere al finanziamento, sia i Comuni che gli enti di culto dovranno fare pervenire l’istanza di finanziamento entro novanta giorni dalla data di pubblicazione dell’avviso sulla Gazzetta ufficiale della Regione, presso l’assessorato regionale della Famiglia, delle politiche sociali e del lavoro.