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L'iniziativa

Sicilia in continuo calo demografico, arriva il bonus nascite 2025: fino a settemila euro per ogni nucleo familiare

martedì 31 Dicembre 2024

La Legge di Bilancio 2025 introduce un pacchetto di aiuti per le famiglie con figli nati nel 2025. Un bonus alla nascita, un assegno unico potenziato e rimborsi per l’asilo nido. Gli importi complessivi possono raggiungere fino a 7mila euro per nucleo familiare. 

Si tratta di un’iniziativa governativa volta a contrastare il calo demografico, nello specifico si parla di un contributo per ogni figlio nato o adottato a partire dal primo gennaio 2025.

Sostenere le famiglie nell’accogliere un nuovo membro, incentivare quindi alla natalità, invertendo il trend negativo degli ultimi anni. Questi mille euro a famiglia non influiranno nel reddito complessivo del nucleo familiare.

Come richiedere il bonus?

In attesa del regolamento governativo e dei vari decreti attuativi, possono fare domanda i cittadini italiani residenti in Italia, i cittadini dell’Unione Europea con diritto di soggiorno e i cittadini extra europei con il permesso di soggiorno di lungo periodo e per motivi di lavoro e ricerca. Un requisito fondamentale riguarda l’Isee familiare che deve essere superiore ai 40mila euro annui. L’assegno unico universale non viene incluso nel calcolo Isee.

Le modalità di richiesta del bonus prevedono, ancora da definire, la presentazione della domanda tramite il portale Inps o un Caf autorizzato.

Le famiglie potranno usufruire del bonus, quindi, per il primo anno di vita del bambino per spese essenziali, pannolini, abbigliamento, attrezzature, alimenti e spese mediche che non sono coperte dal Servizio Sanitario Nazionale.

Oltre agli aiuti a livello nazionale, alcuni incentivi sono erogati grazie alla Regione e ai Comuni.

Tra questi abbiamo il bonus nido. Un sostegno economico erogato per i figli fino ai 3 anni che frequentano asili nido, pubblici o privati, o che hanno bisogno dell’assistenza domiciliare perché affetti da gravi patologie croniche. Ufficializzato l’11 marzo dello scorso anno, è possibile richiederlo tramite l’Inps sul portale dell’Istituto. Tale domanda può essere presentata per richiedere il contributo delle rette degli asili per ciascun figlio che abbia meno di 36 mesi. Nei casi in cui il minore compia i tre anni d’età nel corso dell’anno corrente. 

Un bonus che quest’anno viene rafforzato. Viene erogato dall’Inps come rimborso della spesa sostenuta, e verrà innalzato a 3600 euro per tutti quelli che hanno un Isee sotto i 40mila euro. Dal 2025, infatti, viene meno un paletto che fino ad ora aveva limitato l’accesso al contributo, non è più necessario, infatti, avere un altro figlio di età inferiore ai 10 anni per ottenere il bonus.

Già da tempo la Regione Siciliana si è messa in moto affinché si incrementi la percentuale di bambini e bambine da zero a tre anni che usufruiscono dei servizi di prima infanzia, promuovendo così l’integrazione tra soggetti del terzo settore no profit e le amministrazioni locali. “Così facendo, contribuiremo a ridurre gli svantaggi culturali, sociali e relazionali promuovendo la piena inclusione, a sostenere la funzione educativa delle famiglie, ma anche a favorire la conciliazione tra i tempi di lavoro dei genitori e la cura dei bambini e a incentivare la partecipazione delle donne al mercato del lavoro”, aveva dichiarato l’assessore della Famiglia e delle politiche sociali, Nuccia Albano.

 

In aggiunta a tutto ciò, alcune casse previdenziali e aziende private offrono incentivi specifici per i neo-genitori, che vanno a integrare il welfare familiare nazionale e locale. Questo bonus, conosciuto anche come “Carta per i nuovi nati”, si inserisce nel quadro delle politiche di sostegno alla natalità che il governo aveva già annunciato durante la campagna elettorale.

Un’altra importante novità introdotta nella Manovra è il “quoziente familiare”, un sistema che permetterà di modulare le detrazioni fiscali in base al numero dei componenti del nucleo familiare. Più una famiglia sarà numerosa, maggiori saranno le detrazioni.

Oltre a questi interventi, il governo ha deciso di estendere anche alle lavoratrici autonome il “Bonus mamme“, finora riservato alle sole dipendenti. Questa misura è destinata a favorire le mamme lavoratrici con due o tre figli, fino ai 18 anni del più piccolo, prevedendo una decontribuzione per agevolare la loro permanenza nel mondo del lavoro. Esteso in via sperimentale, nel 2025, alle mamme con due figli fino ai 10 anni del secondogenito. Lo sgravio, fino a 3.000 euro lordi annui, è riservato alle lavoratrici a tempo indeterminato, escludendo autonome e precarie. Solo 484.000 su 800.000 potenziali beneficiarie hanno richiesto il bonus, con prevalenza di madri con due figli.

Infine, torna la “Carta dedicata a te“, rifinanziata per il 2025 con un fondo di 500 milioni di euro. Questa carta, già attiva in precedenti manovre, è destinata a supportare le famiglie con difficoltà economiche, permettendo loro di affrontare le spese per beni di prima necessità, ma con qualche modifica. Un taglio di circa 100 milioni di euro che potrebbe portare a possibili riduzioni dell’importo sotto i 500 euro o a una selezione più ristretta dei beneficiari.

Un vero e proprio pacchetto per la famiglia, contenuto nella legge di Bilancio, che mira ad aiutare il più possibili le famiglie in difficoltà e non solo.

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