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Progetti in corso e obiettivi futuri

Sicilia, l’innovazione nei Comuni nel 2024: il futuro delle città passa dalla digitalizzazione

mercoledì 1 Gennaio 2025
Control Room Comune di Palermo

Nel 2024, i Comuni siciliani sono protagonisti di una trasformazione digitale che promette di migliorare i servizi pubblici, potenziare la sostenibilità e modernizzare le infrastrutture urbane.

Tuttavia, sebbene siano stati compiuti passi significativi, il cammino verso la completa digitalizzazione è ancora in corso, con diverse criticità e ritardi strutturali da affrontare per ridurre il divario con le altre regioni italiane e garantire che la tecnologia migliori concretamente la vita dei cittadini.

 

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Sicilia: un anno di “Innovazione e Digitalizzazione” nei Comuni capoluogo

 

L’anno 2024 ha visto il lancio di numerosi progetti nei principali capoluoghi siciliani, mirati a sfruttare le tecnologie più avanzate, come l’intelligenza artificiale (IA), la robotica e le soluzioni smart city, con l’obiettivo di migliorare l’efficienza dei servizi urbani e promuovere la sostenibilità.

 

I progetti più importanti

 

Ecco alcuni dei progetti più significativi:

-Palermo: La Control Room di Sicurezza, un sistema che integra telecamere intelligenti e sensori per monitorare in tempo reale la città e migliorare la sicurezza pubblica, insieme al progetto ARTES 4.0, volto a supportare la digitalizzazione delle imprese locali.

La Control Room è situata presso il Comando di Polizia Municipale di Palermo e si estende su circa 200 metri quadri, con monitor che coprono una superficie di 30 metri quadri, offrendo una visione completa di ciò che accade in città.

Control Room Palermo

La piattaforma che la supporta è georeferenziata e web-based, consentendo agli operatori di monitorare e gestire una vasta gamma di servizi, dalla mobilità alla sicurezza, dai rifiuti al monitoraggio ambientale. 

Il sistema si basa su una rete di sensori e tecnologie AI per raccogliere, elaborare e analizzare grandi quantità di dati in tempo reale.

Questi dati provengono da mappe tematiche, telecamere, spire virtuali, sensori distribuiti per il territorio e archivi georeferenziati.Il cuore del sistema è rappresentato dagli algoritmi di intelligenza artificiale, che permettono di rilevare automaticamente eventi anomali e attivare le procedure di intervento.

Il finanziamento di questi progetti proviene principalmente dal Ministero dell’Interno per la sicurezza urbana, ma anche dall’Assessorato regionale dell’Economia per gli investimenti in innovazione.

 

-Catania: Il progetto ENIGMA, che utilizza l’IA per ottimizzare i processi industriali e migliorare la sicurezza sul lavoro nelle fabbriche locali, riflettendo l’impegno della città per l’Industria 4.0.

Enigma Project

Il progetto  mira alla realizzazione di un assistente artificiale indossabile che, mediante algoritmi di computer vision e machine learning, utili a processare immagini e video acquisiti in prima persona mediante fotocamera indossabile (es. smart glasses), sia in grado di riferire informazioni sull’ambiente industriale che circonda l’operatore e quindi supportare quest’ultimo durante l’attività lavorativa quotidiana localizzandolo nell’ambiente, riconoscendo e anticipando le interazioni con gli oggetti e fornendo informazioni in realtà aumentata.

Le tecnologie sviluppate in ENIGMA introducono l’intelligenza artificiale nell’industria 4.0 offrendo la possibilità di training continuo per gli operatori, migliorando e aumentando la sicurezza sul lavoro e garantendo il risparmio energetico.

Il progetto è stato finanziato con fondi europei provenienti dal Fondo Sociale Europeo (FSE), con il supporto dell’Assessorato regionale alle Attività produttive.

 

-Messina: Il robot Recycleye, impiegato nel miglioramento della raccolta differenziata, sfruttando l’IA per identificare e separare automaticamente i materiali riciclabili.

Messinaservizi Bene Comune (società interamente controllata dal Comune di Messina, che gestisce i processi di raccolta e conferimento dei rifiuti) e Recycleye hanno dato il via ad una collaborazione finalizzata all’installazione presso il proprio centro di selezione di un robot per la selezione dei rifiuti gestito dall’intelligenza artificiale, il primo del suo genere in Sicilia.

Recycleye-Robot-picking-contaminant

Un sistema robotizzato che verrà impiegato per la selezione di specifiche classi di materiali, in grado di prelevare con elevata granularità e continuità, 24 ore su 24, 7 giorni su 7, garantendo il contenimento dei costi ed apportando valore aggiunto ai flussi trattati.

La robotica di Recycleye è basata su Recycleye Vision, che usa IA rivoluzionaria che ha la stessa accuratezza di un occhio umano. Una soluzione tecnologica per soddisfare la differenziazione dei rifiuti con accuratezza più coerente rispetto alla differenziazione manuale.

Questo progetto ha ricevuto finanziamenti dal Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale (FESR), con la collaborazione dell’Assessorato regionale all’Energia e ai Servizi di pubblica utilità.

 

-Siracusa: Il progetto Smart City e Smart Mobility, che punta a ottimizzare il traffico urbano e ridurre l’inquinamento grazie all’uso di sensori intelligenti e tecnologie per la gestione ecologica dei trasporti.

Con il progetto Siracusa Smart City, il Comune ha colto una sfida culturale: uno stimolo allo sviluppo di una nuova consapevolezza per chi vive la città e  rispondere ai bisogni della comunità con soluzioni semplici da usare.

Siracusa Smart City

A Siracusa da tempo si sviluppano sistemi che da un lato agevolano la fruibilità e la trasparenza dell’amministrazione, il welfare e la vita quotidiana, dall’altro supportano e incoraggiano la partecipazione dei cittadini, che è un punto cruciale del rinnovamento.

Per monitorare lo stato del progetto il Comune ha istituito lo Smart Lab, un incubatore dell’Amministrazione comunale in grado di creare giovani professionisti qualificati, creando sinergie tra capitale umano e innovazione ed integrando le numerose esperienze Smart attivate dal Comune.

 

La Regione Sicilia ha erogato fondi attraverso il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), con il supporto dell’Assessorato regionale delle Infrastrutture e della Mobilità.

 

-Caltanissetta: il progetto di digitalizzazione dei servizi comunali “Caltanissetta 4.0”, con un focus su intelligenza artificiale e soluzioni di e-government per semplificare l’interazione tra cittadini e amministrazione.

 

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Finanziato tramite il PNRR, con il coinvolgimento dell’Assessorato regionale alla Funzione pubblica e alla Semplificazione amministrativa.

 

-Ragusa: Con la sua Smart City, Ragusa sta digitalizzando i servizi pubblici per migliorare l’efficienza energetica, l’illuminazione pubblica e il monitoraggio ambientale.

Il progetto è stato finanziato dalla Regione Siciliana tramite il FESR, con la collaborazione dell’Assessorato regionale all’Energia e ai Servizi di pubblica utilità.

 

-Trapani: Il progetto Trapani Smart Agriculture, che utilizza tecnologie avanzate come l’IA e la robotica per ottimizzare l’agricoltura locale, migliorare l’efficienza delle coltivazioni e promuovere la sostenibilità agricola.

Il finanziamento proviene dal Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale (FEASR), con il supporto dell’Assessorato regionale all’Agricoltura, allo Sviluppo rurale e alla Pesca.

 

 

-Agrigento: Il progetto Agrigento Green Tech, che mira a utilizzare tecnologie avanzate, tra cui l’IA, per migliorare la gestione dei rifiuti e ridurre l’impatto ambientale.

Questo progetto ha ottenuto finanziamenti dal FESR, in collaborazione con l’Assessorato regionale all’Ambiente.

 

-Enna: Il progetto Enna Smart Campus, che utilizza soluzioni IoT e IA per ottimizzare i servizi educativi e pubblici nella città.

Un progetto finanziato attraverso i fondi europei, con il supporto dell’Assessorato regionale all’Istruzione e alla Formazione professionale.

 

Digitalizzazione in Sicilia: i progressi e i ritardi

 

La Sicilia, pur facendo significativi passi avanti nella digitalizzazione, si trova ancora indietro rispetto a molte altre regioni italiane. Secondo i dati più recenti, la Regione presenta delle disuguaglianze tra i vari territori, con alcune province che hanno implementato con successo la digitalizzazione, mentre altre sono più indietro.

Data Center

Nel 2024, la Sicilia vanta una solida infrastruttura digitale, con oltre 55 data center e 28 enti pubblici coinvolti nella gestione delle tecnologie avanzate.

Questa infrastruttura è tra le più robuste del Mediterraneo, ma la digitalizzazione della pubblica amministrazione resta una delle principali problematiche. La Sicilia, infatti, non riesce ancora a raggiungere il livello di digitalizzazione di altre regioni italiane, come Lombardia e Emilia-Romagna, che sono molto più avanti nell’adozione di servizi pubblici digitali.

Un gap importante che impone un intervento mirato per garantire che tutte le aree della Sicilia possano beneficiare dei vantaggi della digitalizzazione.

 

Imprese digitali

 

L’incremento delle imprese digitali è uno degli indicatori positivi per la regione. Tra il 2012 e il 2022, le imprese siciliane operanti nel settore digitale sono aumentate del 42,6%, un tasso superiore alla media nazionale, raggiungendo quasi 9.000 unità.

digitale
Impresa digitale

Questo incremento è superiore alla media nazionale del 37% indicando una crescente adozione delle tecnologie digitali nel tessuto imprenditoriale siciliano.

Tuttavia, le piccole e medie imprese siciliane sono ancora relativamente indietro rispetto ad altri territori italiani e europei in termini di adozione di tecnologie avanzate come l’intelligenza artificiale e la robotica.

All’interno della Sicilia, ad esempio esistono disparità nella digitalizzazione tra le province. Ad esempio, la provincia di Ragusa si distingue con il 24% di imprese digitali, seguita da Agrigento (23,5%), Siracusa (22,3%) e Catania (21,9%).

 

Digitalizzazione della Pubblica Amministrazione e sostenibilità in Sicilia

 

Le province più sviluppate in termini di digitalizzazione degli enti locali vede Catania, Palermo e Messina che stanno avanzando velocemente, ma le zone più interne, come Enna, Caltanissetta, Agrigento e Trapani, faticano a tenere il passo.

Una disparità tecnologica riflette una l’obiettivo fondamentale per la Sicilia da parte delle istituzioni a tutti i livelli: garantire che tutti i territori, dalle grandi città alle aree rurali, possano beneficiare delle opportunità offerte dalle tecnologie digitali.

burocraziaIn particolare, la digitalizzazione della pubblica amministrazione è uno degli ambiti più critici: mentre alcune amministrazioni locali sono riuscite a implementare piattaforme digitali per semplificare l’interazione con i cittadini, molte altre devono ancora fare progressi significativi.

La burocrazia digitale è ancora una delle problematiche principali, con procedure complesse che rallentano l’efficienza dei servizi e frustrano i cittadini.

Secondo il Piano Triennale della Transizione Digitale, la regione rimane indietro rispetto ad altre aree d’Italia ed europee in termini di digitalizzazione.

Infine, la sostenibilità è un tema che attraversa i progetti digitali siciliani. L’utilizzo dell’IA e della robotica per migliorare la gestione dei rifiuti, ottimizzare i trasporti e monitorare la qualità dell’ambiente è una delle principali aree di investimento per i comuni siciliani.

 

Gli obiettivi per il 2025: verso una Sicilia più digitale e inclusiva

 

Guardando al futuro, i comuni siciliani hanno l’opportunità di spingere sull’acceleratore per consolidare e ampliare gli sforzi di digitalizzazione. Gli obiettivi principali per il 2025 si concentrano su tre aree chiave: la sostenibilità, la digitalizzazione della pubblica amministrazione e il supporto alle piccole e medie imprese.

Sostenibilità e Smart Cities: Proseguire con l’adozione di soluzioni smart per ottimizzare la gestione delle risorse, ridurre l’impatto ambientale e migliorare la qualità della vita nelle città. Le tecnologie come l’IA per il monitoraggio ambientale e il miglioramento della gestione dei rifiuti rappresentano una priorità.

E-government e servizi digitali: Migliorare l’accesso ai servizi pubblici tramite piattaforme digitali, riducendo la burocrazia e semplificando le pratiche amministrative. È necessario un impegno a livello regionale per unificare e potenziare queste piattaforme in modo che siano accessibili a tutti i cittadini.

 

 

Supporto alle PMI e innovazione nelle imprese: Serve investire nelle tecnologie che permettano alle piccole e medie imprese siciliane di digitalizzarsi, accedere a finanziamenti per l’innovazione e integrare soluzioni tecnologiche avanzate nei propri processi produttivi.

Il 2024 ha rappresentato un anno importante per la Sicilia nel suo percorso di sviluppo e crescita in termini di digitalizzazione e innovazione in ambito pubblico. I ritardi e le problematiche legate alla disuguaglianza territoriale e al differente livello di digitalizzazione degli enti locali richiedono un’attenzione mirata.

Proprio la cooperazione tra enti locali, imprese e istituzioni diventa “strategica” per colmare il divario e garantire che tutte le zone della Sicilia possano partecipare pienamente a questa rivoluzione digitale.

Proprio sui fondi del Pnrr, l’Italia in ritardo: per la digitalizzazione secondo gli ultimi dati pubblicati e resi disponibili dalla fondazione Openpolice con OpenPNRR, a dicembre sono stati usati solo il 20% degli investimenti previsti.

 

PA Digitale 2026

Nell’ambito “digitalizzazione” del Pnrr sono stati pianificati investimenti significativi (13,1 miliardi di euro), ma ad oggi è stato speso un quinto della cifra complessiva (20,1%).

Così suddivisi nelle varie aree di intervento:

-“Imprese e privati digitali” con 1,4 miliardi di euro spesi (28,6% del totale pianificato).

“Amministrazione digitale” con 504 milioni di euro spesi (14,8% del totale) e “Cittadinanza digitale” con 314 milioni di euro spesi (12,1% del totale).

-Su “Sicurezza digitale” sono stati, infine, spesi 87 milioni di euro (14% del totale).

Nel settore “Digitalizzazione” quindi siamo ancora al di sotto di tale media avendo speso il 20% circa. Un po’ meglio “Scuola Università e Ricerca” con uno speso del 23% circa.

Un ritardo importante, in cui la Sicilia è tra le Regioni in ritardo nell’effettiva spesa dei fondi previsti e che necessita urgentemente di colmare il “gap digitale” strutturale.

Alla fine del 2024, la Sicilia quindi si trova a un crocevia fondamentale: da un lato ha compiuto passi significativi nell’adozione di tecnologie avanzate, dall’altro non può ritardare nella programmazione di politiche efficaci per ridurre il divario con le altre regioni italiane.

Guardando al 2025, l’obiettivo è quello di creare una Sicilia più inclusiva, sostenibile e tecnologicamente avanzata, dove l’innovazione non solo migliora la qualità della vita urbana, ma crea anche opportunità di crescita economica e sviluppo per tutto il territorio.

 

 

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