Quale giorno migliore per parlare della Sindrome del cuore infranto? E lo facciamo col cardiologo Giovanni Raineri.
La sindrome di Takotsubo consiste in una sofferenza cardiaca temporanea che può riprodurre tutti i sintomi tipici dell’infarto. La patologia è conseguenza di stress psichici intensi: forti emozioni, paura, panico, spaventi, lutti, da questo nasce il soprannome di “Sindrome del cuore infranto”.
Colpisce prevalentemente le donne in post-menopausa, quasi il 90% dei casi.
Come si presenta il cuore del paziente?
All’esame ecocardiografico si evidenziano le alterazioni tipiche dell’infarto del miocardio ma fortunatamente la sindrome non occlude le coronarie, che di conseguenza non subiscono danni.
Dal punto di vista biochimico vi è un innalzamento della “troponina”, “mioglobina” e “CK MB”, ossia marker del danno miocardico acuto.
Una volta fatta la diagnosi come si agisce?
Fino a quando la diagnosi non è certa, il trattamento della sindrome di Takotsubo è similare a quello previsto in caso di infarto.
La terapia prevede l’assunzione di farmaci quali ACE-inibitori, beta-bloccanti, diuretici e antagonisti dei recettori dell’angiotensina, con lo scopo di “alleggerire” il carico di lavoro del cuore.
Ai pazienti, inoltre, viene consigliano di rivolgersi a un esperto in tecniche di rilassamento e di gestione dello stress per affrontare situazioni emotivamente più intense e stressanti.