I sistemi antincendio non garantirebbero sicurezza ai pazienti e agli studenti del Policlinico di Palermo. A sollevare il problema è la nota sindacale O.S. SNALS Università. I sindacati hanno riportato all’attenzione della Direzione Strategica alcune criticità già segnalate con nostra nota Prot. n. 28 del 07/05/2025, anche a seguito della nota PEC ricevuta in data 07.08.2025 dalla Direz. Centrale per la Salute del C.N. dei Vigili del Fuoco, con la quale la stessa afferma come non di propria competenza quanto in oggetto della predetta nota.
Nel documento “veniva rappresentata l’inadeguatezza dei sistemi antincendio in diverse Unità Operative; a tale rilievo seguiva riscontro da parte della Direzione Generale, che dichiarava: “in ordine alle criticità in materia di sicurezza si rappresenta che è cura di questa Direzione Strategica verificare ulteriormente eventuali inadeguatezze richiamate, che in atto non risultano, visto l’azione meticolosa dell’Area Tecnica e dell’RSPP in sinergia con il Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Palermo”. Tuttavia, le criticità restano attuali e si sono acuite in ragione dei trasferimenti e delle riallocazioni di reparti connesse alla progettualità PNRR, che hanno determinato mutamenti logistici con conseguenti ricadute sui piani di emergenza, sulle vie di esodo (c.d. vie di fuga) e sulla compartimentazione antincendio, concetto chiave della sicurezza degli edifici e in particolare di quelli ospedalieri. Quest’ultima, infatti, è un obbligo previsto dal D.M. 18/09/2002 – norma cardine in materia di sicurezza antincendio per le strutture sanitarie – e comporta che, ad esempio, un reparto di degenza possa essere diviso in due compartimenti separati da una porta tagliafuoco, consentendo in caso di incendio di trasferire i pazienti rapidamente in un’area sicura senza dover evacuare l’intero piano. Ne deriva che eventuali inadempienze in materia non solo espongono l’Amministrazione a responsabilità di natura legale, ma soprattutto mettono a rischio la tutela effettiva della vita e della sicurezza di lavoratori, pazienti e studenti“.
SNALS Università “ha predisposto delle schede tecniche conoscitive (che si allegano) sullo stato di adeguamento alle norme antincendio di tutti gli edifici dell’A.O.U.P. — sottolineando che, per espressa affermazione della stessa Azienda, è in atto un rapporto di collaborazione con il Comando VV.FF. di Palermo al fine di procedere in piena sinergia. Si richiede pertanto che codesta Direzione Strategica voglia restituire alla scrivente Organizzazione Sindacale le suddette schede debitamente e integralmente compilate in tutte le sue parti, specificando se i trasferimenti delle Unità Operative presso altri plessi comportino l’aggiornamento dei piani di sicurezza, dei piani di emergenza e dei documenti di valutazione dei rischi, considerato che tali riallocazioni avranno durata di parecchi mesi. Allo stesso tempo, si ritiene necessario che l’Amministrazione rassicuri l’intera comunità accademica, aziendale e della collettività tutta, sul pieno rispetto delle disposizioni normative vigenti in materia di prevenzione incendi e sicurezza nei luoghi di lavoro“.
“È evidente che, rispetto alle norme vigenti in uno stato di diritto non possono essere ammesse “zone franche” all’interno delle quali non si esplichi la cogenza delle stesse. La scrivente Organizzazione Sindacale SNALS Università, alla luce dell’elevata e delicata rilevanza della tematica rappresentata, in connessione al diretto e forte impatto sulla sicurezza di lavoratori, studenti e pazienti, rimane in attesa di un riscontro urgente e puntuale relativo alle richieste formulate, poiché ogni ritardo o sottovalutazione equivarrebbe a una grave omissione rispetto agli obblighi sanciti dalle norme sopracitate, che attribuiscono alla Direzione aziendale precise responsabilità giuridiche in materia di prevenzione incendi e tutela della sicurezza nei luoghi di lavoro. Non sono ammissibili da parte dell’Amministrazione ulteriori dilazioni su un terreno che attiene direttamente alla salvaguardia della vita umana. La scrivente O.S. – conclude – invita ancora una volta tutti i destinatari in indirizzo ad attivarsi, ciascuno secondo le proprie competenze, per esprimere gli atti di intervento opportuni onde accertare casi di mala gestio e prevenire eventuali casi di mala sanità“.