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Il problema

Situazione siccità: nel mese di dicembre piogge e neve, ma ancora pesante il deficit sulle aree sud-orientali della Sicilia

mercoledì 8 Gennaio 2025

Si sente ancora lo strascico della siccità e delle problematiche che riguardano la nostra isola, in ginocchio buona parte dei comuni siciliani.

L’andamento delle piogge del mese di dicembre 2024 ha ulteriormente accentuato le differenze nei bilanci pluviometrici delle diverse aree della regione, componendo un quadro sempre più differenziato, molto diverso da quello che a fine 2023 vedeva percentuali di deficit di precipitazione annuale più omogenei sul territorio regionale e quasi ovunque negativi.

Secondo quanto viene fuori dagli ultimi dati, l’anno che si è appena concluso è stato il più arido, caratterizzato da temperature più alte e scarsità di piogge senza precedenti, confermando fino a questo momento questa tendenza. Il 2023, invece, il quarto anno consecutivo con precipitazioni al di sotto della media storica. Abbiamo visto nei mesi scorsi che gli invasi sono sempre più secchi, solo a marzo, per esempio si conta meno del 90% di acqua. Secondo i dati raccolti da Anbi, l’osservatorio risorse idriche, si tratta di un valore così basso che non si registrava addirittura dal 2010.

Le alte temperature hanno prosciugato gli invasi rendendo la situazione idrica sempre più problematica. E se consideriamo già la scarsa disponibilità di acqua, la nostra terra ha poche speranze di vedere un barlume di luce nei prossimi anni. Una crisi che sta cominciando a diventare strutturale. Se prima sapevamo che pioveva una certa quantità di acqua di pioggia, 700 millimetri circa, adesso il dato è variato, sceso fino a 400 millimetri d’acqua. Di conseguenza, una minore quantità di pioggia corrisponde una minore quantità di acqua disponibile negli invasi artificiali, una minore ricarica di risorsa idrica e così via.

Le condizioni atmosferiche registrate nel mese di novembre (clicca qui) sono state per la maggior parte instabili, specie nella decade centrale, anche se spesso ai margini delle depressioni che a più riprese hanno interessato il Mediterraneo durante il mese. Le piogge hanno spesso interessato porzioni limitate del territorio regionale con una netta prevalenza degli eventi sulle fasce costiere rispetto alle aree interne.

Valori così elevati registrati localmente hanno contribuito poco a risollevare la media regionale delle precipitazioni mensili, che a partire dai dati del Servizio Informativo Agrometeorologico Siciliano risulta pari a 73 mm, 29 mm inferiore alla norma di novembre per il periodo 2003-2022.
In realtà quasi tutte le aree interne hanno registrato accumuli inferiori a 50 mm, con i valori più bassi, inferiori a 20 mm su parte del Ragusano, corrispondenti a meno del 20% della precipitazione normale.
Ma cosa è successo nel mese di dicembre?
L’assoluta prevalenza di flussi atlantici o artici provenienti da Maestrale o da Tramontana ha permesso abbondanti accumuli di pioggia e neve sul settore tirrenico e in minor misura sulla restante parte del settore occidentale, dove comunque gli apporti sono stati pari o superiori alla norma. La tipologia della circolazione atmosferica ha invece penalizzato il settore sud-orientale, dove gli accumuli sono stati poco significativi e notevolmente inferiori alla norma.
La media regionale delle precipitazioni mensili ottenuta dalla rete Sias (servizio informativo agrometeorologico siciliano) è stimata pari a 103 mm, quasi 11 mm in più rispetto alla norma di dicembre per il periodo 2003-2022.
I massimi accumuli mensili di 321,2 mm e 318,2 mm sono stati misurati in provincia di Messina dalle stazioni Cesarò Monte Soro e Caronia Pomiere, anche tenendo conto della neve che si è sciolta nei pluviometri dopo le copiose nevicate occorse tra il 23 e il giorno di Santo Stefano. Si tratta pertanto di valori sottostimati, dal momento che la capacità degli imbuti dei pluviometri non riscaldati di accumulare la neve è limitata e certamente non ha potuto trattenere tutti i quantitativi che hanno portato il giorno 26/12 l’altezza neve a raggiungere gli 88 cm presso la stazione Cesarò Monte Soro.
Il minimo accumulo mensile di 12,8 mm è stato invece registrato in provincia di Ragusa dalla stazione Santa Croce Camerina.
Il massimo accumulo giornaliero di 72,8 mm è stato registrato il giorno 5 dalla stazione di località Zirbetto in comune di San Fratello, a Messina.
Il numero medio regionale di giorni piovosi è risultato pari a 11, lievemente superiore alla norma di dicembre che è pari a 10 e ampiamente variabile tra i 19 giorni con precipitazioni pari o superiori a 1 mm registrati presso la stazione Cesarò Monte Soro e i soli 4 giorni piovosi della stazione Santa Croce Camerina.
Dopo che novembre aveva dato un notevole contributo alla recupero dei forti deficit accumulati sulla fascia ionica, dicembre ha così avuto così lo stesso effetto sulla costa tirrenica. Nessun sollievo invece per il settore sud-orientale, dove dicembre non ha fatto che accentuare, specie nell’entroterra, una scarsità di piogge tra le più gravi mai registrate nella storia meteorologica della Sicilia.
Rimandiamo all’analisi dei dati annuali per inquadrare meglio questo mese di dicembre in una valutazione complessiva su un’annata dalla pluviometria molto problematica per il territorio regionale“.
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