La Camera Penale “G. Bellavista” di Palermo, in occasione della manifestazione di solidarietà all’avvocatessa iraniana Nasrin Sotoudeh, si incontrerà innanzi il Tribunale di Palermo, piazza Vittorio Emanuele Orlando martedì 9 aprile 2019 alle 11:30, unendosi alla denuncia della Camera Penale di Roma davanti l’ambasciata iraniana per il brutale attacco alle prerogative di libertà ed indipendenza dell’avvocatura di cui la condanna di Nasrin Sotoudeh ne costituisce l’ennesima manifestazione.
“Nasrin Sotoudeh – dichiara l’avv. Fabio Ferrara, presidente della Camera Penale di Palermo – l’11 marzo 2019 è stata condannata alla pena di 33 anni di reclusione e a 148 frustate per sette capi d’accusa: l’avere difeso le donne iraniane che nel 2018 si erano tolte in pubblico il velo imposto dal regime, l’appartenenza ad un’associazione contro la pena di morte e la propaganda anti-sistema, l’istigazione alla corruzione e alla prostituzione; pena che si aggiunge ai cinque anni di reclusione che l’avvocatessa sta scontando e che potrebbe ridursi a ‘soli’ 12 anni qualora Nasrin Sotoudeh proponesse appello, dato che secondo la legge iraniana in tal caso si esegue la più lunga delle pene irrogate; ma l’avvocatessa ha comunicato di non volere fare appello per non legittimare il regime fondamentalista iraniano”.
“L’avvocatessa Nasrin Sotoudeh – continua la nota – ha dedicato il suo impegno professionale per la difesa dei diritti e delle libertà fondamentali delle persone e per l’abolizione della pena di morte, per la difesa degli oppositori politici e battendosi strenuamente, in particolare, per i diritti civili delle donne contro la condizione umiliante alla quale quel regime reazionario soggioga da quarant’anni le donne iraniane”.
“Ancora una volta questa condanna si inscrive nella triste strategia volta a perseguire, reprimere ed intimidire l’avvocato che difende gli attivisti ed oppositori politici e finalisticamente mirata a privare gli accusati del diritto di difesa”.
Il presidente Ferrara conclude la nota, approvata dall’unanimità dal consiglio direttivo della camera penale, esprimendo pieno sostegno e solidarietà in favore dell’eroica collega iraniana chiedendone a gran voce l’immediata scarcerazione.