Tutto è pronto per la 23ª edizione della Giornata Nazionale della Colletta Alimentare.
Sabato 30 novembre in oltre 13.000 supermercati, sarà possibile concedersi un gesto concreto di solidarietà e condivisione, donando alimenti di prima necessità, che nei mesi successivi verranno distribuiti a 7.569 strutture caritative (mense per i poveri, comunità per minori, banchi di solidarietà, centri d’accoglienza) in aiuto di oltre 1.500.000 di persone meno fortunate in Italia, di cui quasi 345.000 minori.
“L’idea di chi ha bisogno è sostanzialmente cambiata negli anni – ha detto Giovanni Bruno, Presidente della Fondazione Banco Alimentare – Nei 5 milioni di poveri individuati dall’Istat, grandissima parte sono quelli che non diresti mai, ovvero quelli della porta accanto e che ogni giorno sono costretti a scegliere tra il mangiare e il curarsi, tra il mangiare o l’andare dal dentista. Questo il ritratto della povertà oggi in Italia”.
Alimenti per l’infanzia, tonno in scatola, olio, biscotti, riso, legumi, sughi e pelati: sono gli alimenti maggiormente consigliati dai tantissimi volontari coinvolti nell’iniziativa (145.000 su tutto il territorio nazionale), e al tempo stesso richiesti dagli enti che si rivolgono al Banco Alimentare e che possono essere donati anche online, sulle piattaforme di alcune grandi catene di distribuzione o dal sito stesso della colletta (www.collettaalimentare.it).
Ben 160mila il totale degli assistiti in Sicilia, grazie al continuo impegno dell’Associazione Banco Alimentare della Sicilia ONLUS, attiva in sette province (Agrigento, Caltanissetta, Catania, Enna, Messina, Ragusa, Siracusa), attraverso più di 490 strutture caritative.
Quello della #Colletta2019 è un appuntamento con la solidarietà, un momento di sensibilizzazione, ma anche – come sottolineato dallo stesso Bruno – “il richiamo ad un gesto che ci ricorda che non tutto ci è dovuto”.
Solo nella provincia di Palermo saranno più di 230 i supermercati che risponderanno a questo richiamo.
Nel 2018 sono state distribuite oltre 90mila tonnellate di alimenti, grazie all’efficienza delle 21 sedi regionali che costituiscono la Fondazione.
“Il 2019 dovrebbe chiudersi sugli stessi livelli. – conclude Giovanni Bruno – Ci sono stati grossi incrementi per quanto riguarda i cibi più freschi, quindi più prossimi alla scadenza, e che garantiscono maggiore varietà nelle donazioni alle famiglie più bisognose.”
Ma il cibo non si muove da solo, e sulla scia della beneficenza, fino al 10 dicembre, sarà infine possibile sostenere i costi di trasporto e stoccaggio degli alimenti donati inviando un Sms al numero 45582.