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Le criticità

Sos ispettori del lavoro in Sicilia, Albano: “Filo diretto con Roma per colmare le carenze”

venerdì 14 Giugno 2024

Tra i dossier che la Regione è chiamata a risolvere nel breve termine c’è il rafforzamento del contingente del personale ispettivo in Sicilia. Un nodo non facile da sciogliere, considerato che l’Isola ne conta davvero pochissimi.

La questione è al centro del dibattito della politica regionale ormai da tempo e il tema è delicato, perché si parla di garantire la sicurezza nei luoghi di lavoro: una materia rispetto alla quale la Regione Siciliana ha una responsabilità diretta. Una prima soluzione tampone è stata trovata con la sottoscrizione di un protocollo con l’Ispettorato nazionale del lavoro, il quale ha poi provveduto alla pubblicazione di un avviso, scaduto il 6 giugno, per reclutare le risorse, dopo le ultime sollecitazioni da parte dell’assessorato regionale al Lavoro.

“Circa due settimane fa l’Ispettorato nazionale del lavoro ha pubblicato un avviso per rafforzare il contingente ispettivo in Sicilia nel periodo luglio-dicembre 2024 – afferma l’assessore regionale Nuccia Albano. – Si tratta di un intervento importante e ringrazio il ministro, Marina Calderone per l’attenzione verso la Sicilia e per aiutarci in questo momento di difficoltà, dovuto alla carenza del personale ispettivo. All’interpello potrà partecipare esclusivamente il personale ispettivo assunto prima del 31 dicembre 2023. La Regione è pienamente impegnata sul tema della sicurezza sui luoghi di lavoro e continueremo a lavorare in sinergia con Roma”.

Le criticità legate alla carenza di ispettori del lavoro non sono poche. Tuttavia il protocollo stipulato tra l’assessore pro-tempore e l’Ispettorato nazionale del Lavoro ha sempre avuto la massima attenzione da parte del governo regionale. Lo stesso non è stato mai revocato, né sospeso. Nel frattempo non sono mancate le interlocuzioni con l’Inl per chiarire l’applicazione di alcune clausole dell’accordo riguardanti la ripartizione delle sanzioni e le competenze. Inoltre, anche l’Ispettorato nazionale ha rappresentato formalmente l’esigenza di una rivisitazione del protocollo, aprendo una serie di interlocuzioni con la Regione, che proseguono fino ad oggi, finalizzate anche ad incrementare le unità di ispettori in atto assegnati in Sicilia. Infatti, l’assessorato regionale ha in programma, a breve, un incontro con il nuovo dirigente generale dell’INL per capire come far fronte all’emergenza. Inoltre, per la stessa ragione, è stato già presentato per il Piao (Piano Integrato di Attività e Organizzazione) 2024-2026 che delinea il fabbisogno di personale degli Ispettorati territoriali del lavoro per ulteriori 229 unità.

Oggi l’attività di vigilanza è espletata dagli Ispettorati Territoriali del Lavoro, tramite il personale ispettivo in organico agli Ispettorati, dai Nuclei dei Carabinieri Ispettorato del Lavoro (N.I.L.)  e dagli Ispettori INL del contingente, secondo la legge del 2023. E come è noto i nove Ispettorati del lavoro soffrono di una atavica carenza di queste figure che rispetto al fabbisogno del personale sono fortemente sotto organico, disponendo di sole 55 unità di personale. Il contingente Nil in atto conta 84 unità, un numero che comunque è aumentato rispetto al 2023 di 14 unità, grazie all’accoglimento della proposta di ripianamento dell’organico presentata dal Comando dell’Arma e che ha trovato l’assenso anche da parte del governo regionale, per una spesa complessiva di 5.762.739,00 euro.

Questa manovra ha certamente contribuito a migliorare l’efficacia dell’attività, ma ancora non è sufficiente e la Regione è in attesa di una ulteriore assegnazione di personale, in particolare presso le sedi di Enna e Trapani. Va anche detto che, nonostante la perdurante carenza di organico, nell’anno 2023, grazie all’attività congiunta degli ispettori si è registrato un incremento della stessa attività ispettiva. L’ambito di operatività ha riguardato in modo significativo il settore dell’edilizia e quello dell’agricoltura, nei quali è più elevato il rischio di infortuni per inosservanza delle norme di sicurezza. Nel 2023 per la violazione delle norme sulla sicurezza e per lavoro nero, sono stati comminati 970 provvedimenti di sospensione dell’attività imprenditoriale, con un incremento, rispetto all’anno precedente, di 57 sospensioni.

L’obiettivo rimane sempre quello di continuare a perorare l’attivazione di procedure concorsuali, con la successiva formazione considerato che tra gli ispettori in servizio non figurano “Ispettori tecnici” con specifiche competenze in tema di sicurezza nei luoghi di lavoro, per arrivare ad un numero ottimale di organico pari a 230 ispettori.

In questo senso l’azione del governo Schifani va nelle seguenti direzioni: attività congiunta con gli Ispettori nazionali, richiesta di incrementare l’attuale contingente attraverso il trasferimento di ulteriori Ispettori nazionali, aumentare la dotazione del personale regionale con nuove assunzioni.

 

 

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