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Saranno circa 2.000 i posti in deroga sul sostegno che l’Ufficio scolastico regionale della Sicilia dovrà trasformare in posti di ruolo per il prossimo anno scolastico 2019/2020. E’ quanto si evince dalla sentenza del Tar del Lazio che ha accolto il ricorso di alcuni docenti, patrocinato dal sindacato Anief e sostenuto dalle associazioni First, Moto Perpetuo Onlus e Venti Novembre 1989. Nell’Isola ci sono 27.000 studenti disabili affidati a 11.506 insegnanti di ruolo e 7.000 precari. Un numero, quest’ultimo, troppo alto che non tiene conto dei reali bisogni.
“Attivando annualmente un numero veramente esiguo di posti di sostegno – spiega Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal – il Miur vanifica non solo l’efficacia dell’azione didattica, ma anche l’effettiva possibilità per l’alunno disabile di poter essere seguito con costanza e per tutto il ciclo scolastico dallo stesso docente, come, invece, sarebbe suo pieno diritto”.
In particolare i giudici contestano la quantificazione dei posti fatta dall’Usr degli organici di diritto, ovvero degli insegnanti a tempo indeterminato, perchè rideterminata sulla base dei dati relativi all’anno scolastico 2006/2007. “In una lettura costituzionalmente orientata della disposizione a tutela dello studente disabile – scrivono – spetta alla amministrazione di acquisire i dati onde realizzare quanto proprio il comma 413 richiamato prevede, vale a dire individuando criteri e modalità con riferimento alle effettive esigenze rilevate, assicurando lo sviluppo dei processi di integrazione degli alunni diversamente abili anche attraverso opportune compensazioni tra province diverse in modo da non superare un rapporto medio nazionale di un insegnante ogni due alunni diversamente abili”.
Tutto questo si dovrebbe tradurre, quindi, in nuove immissioni in ruolo per le quali la segretaria regionale della Flc Cgil, Graziamaria Pistorino, auspica “delle fasi ordinate di mobilità, anche prevedendo un piano straordinario, in primis per garantire il rientro di tutti i docenti specializzati siciliani (circa 2.600) che da anni lavorano con le assegnazioni provvisorie sugli stessi posti in organico di fatto. Quindi procedere con le assunzioni dei docenti precari specializzati presenti nelle graduatorie e con l’avvio dei corsi di specializzazione per nuovi docenti specializzati data la mancanza di tale personale anche nella nostra regione”.