La stabilizzazione di 4571 lavoratori Asu è ancora in bilico, la vicenda è stata ampiamente dibattuta nel corso dei lavori di oggi, all‘Assemblea regionale siciliana. Al centro della discussione il disegno di legge “stralcio” 962 A che contiene alcune delle norme eliminate dall’ultima Finanziaria regionale per essere approvate in un secondo momento.
Una situazione aggravata dal taglio dei fondi, per un ammontare iniziale di 10 milioni di euro stanziati nella legge di stabilità destinati alla stabilizzazione, decurtati a 5 mln, e comunque rimasti bloccati a seguito dell’impugnativa del CDM. E a questa si aggiunge, in modo consequenziale, la mancata integrazione del loro monte ore settimanale, prevista in un emendamento a firma della parlamentare leghista Marianna Caronia discusso pochi giorni fa in Commissione lavoro.
Gli uffici legislativi, a tal proposito, hanno dichiarato che i capitoli 28, 31 e 37, concernenti gli interventi economici per i precari Asu non sono sufficienti a garantire il fabbisogno relativo all’intero esercizio finanziario del 2021. Lo ha comunicato il vicepresidente vicario dell’Ars Roberto Di Mauro.
I lavoratori si ritroverebbero, infatti, senza copertura finanziaria: mancherebbero oltre 3 milioni di euro per il pagamento dei sussidi del mese di dicembre 2021.
Nei giorni scorsi i sindacalisti rivendicavano l’immediato utilizzo delle risorse non per l’aumento delle ore, ma per l’adeguamento del sussidio da 597 a 750 euro al mese. A mancare anche oltre 800 mila euro necessari a coprire le indennità del mese dicembre 2021 dei lavoratori ex Pip.
“Abbiamo chiesto al governo, in aula ed in conferenza dei capigruppo, di presentare, prima di proseguire l’esame del disegno di legge, un emendamento per la copertura integrale delle retribuzione dei lavoratori Asu e Pip per circa 4 milioni di euro per l’intero anno corrente nonché di mantenere l’impegno per il reperimento di risorse aggiuntive per l’integrazione oraria ai lavoratori Asu, per la stabilizzazione dei quali era stato previsto in finanziaria lo stanziamento di 10 milioni di euro”. Lo dice il capogruppo Pd all’Ars Giuseppe Lupo.
Il governo Musumeci, che era presente in aula, è impegnato a fondo per raggiungere una definizione stabile del loro rapporto di impiego , facendosi carico dei costi. Ma Roma, che ha impugnato l’art. 36 della Finanziaria regionale, la legge 9/2021, non ha ancora dato risposte per superare ogni ostacolo e istituire il tavolo tecnico con il ministro Orlando, al quale aveva scritto personalmente l’assessore regionale al Lavoro, Antonio Scavone.
La norma, si ricorderà, è stata costruita con il contributo unanime della V Commissione dell’Ars, e votata all’unisono da tutti i gruppi parlamentari di Sala d’Ercole, all’insegna dell’equità sociale, grazie a un’efficace azione di sintesi tra Esecutivo e Parlamento. Si tratta di un atto responsabile nel percorso di stabilizzazione da garantire a questo vasto bacino di precari, che da oltre 20 anni operano nei diversi enti locali dell’Isola, svolgendo attività socialmente utili per i servizi pubblici essenziali. La definitiva assunzione con un contratto a tempo indeterminato da parte dell’ente con il quale il “precario” ha maturato una importante esperienza lavorativa mediante contratti “flessibili” o “a termine”, rappresenterebbe il primo passo verso ogni possibile ulteriore riconoscimento nei ruoli e negli impegni orari.
Al vaglio dell’Assemblea regionale siciliana, doveva esserci anche una delle leggi più attese dalle categorie imprenditoriali: la riforma alla legge regionale 8 del 2012 in materia di Irsap rispetto alle “Procedure semplificate e regimi procedimentali speciali per l’insediamento, la realizzazione e lo svolgimento delle attività economiche e imprenditoriali nelle ZES e nelle aree di sviluppo industriale ed artigianale”. La riforma, se approvata, permetterebbe di mettere ordine al sistema delle aree industriali alla vigilia dell’importante appuntamento di avvio delle Zone economiche speciali.
All’ordine del giorno di Sala d’Ercole anche la Riforma degli ambiti territoriali ottimali e nuove disposizioni per la gestione integrata dei rifiuti, nonché la votazione di due ddl per il riconoscimento di debiti fuori bilancio. In commissione attività produttive si parla di riordino del settore forestale e adozione dei bilanci di sostenibilità.