Avanzi di potatura e residui vegetali bruciati all’interno di un’area interna del carcere Ucciardone di Palermo: è quanto segnalato a ilSicilia.it anche grazie alla ‘prova’ di fotografie documentali.
“Questo metodo che, in passato, è stata un’attività lecita per molti agricoltori – è il testo della segnalazione –, oggi viene regolamentata dal Codice Civile che punisce il proprietario di un fondo, o chi accende un falò che possa generare dei fumi pericolosi e irrespirabili. Dopo aver pulito i terreni, per non creare problemi alla salute, all’ambiente ed evitare di innescare una ‘miccia’ per una causa civile di risarcimento danni (anche se l’episodio è singolo o sporadico) per non incorrere a sanzioni bisogna smaltire i rifiuti con le attuali possibilità consentite dalla legge“.
Contattata dalla nostra redazione, il direttore della casa di reclusione Giovanna Re ha assicurato che informerà il commissario così da effettuare i dovuti controlli.