Il Governo Draghi ha deliberato per il 31 marzo la cessazione dello stato di emergenza, e con la modifica delle misure anti-Covid si fa strada il graduale allentamento delle restrizioni attualmente in vigore, a partire dal 1 aprile.
E’ certo pure che il decreto-legge 24 marzo 2022 del CDM rischia di far lievitare i prezzi per i dispositivi di protezione individuale, quali mascherine chirurgiche ed Ffp2, e tamponi antigienici in farmacia, non escludendo, dunque, l’ipotesi che si torni alla situazione antecedente all’accordo nazionale con il Commissario Straordinario per l’Emergenza e il Ministero della Salute che aveva individuato un prezzo massimo di cessione al pubblico pari a 0,75 centesimi per mascherina FFP2
Il Ministero della Salute starebbe pensando a una proroga, e intanto Federfarma spiega la nuova situazione in una circolare inviata alle associazioni provinciali e regionali. Nella circolare si legge che per le mascherine chirurgiche, l’ordinanza che fissava il prezzo calmierato a 0,50 euro “non è più applicabile a decorrere dal 1° aprile 2022”.
“In una circolare inviata a tutte le farmacie italiane, abbiamo invitato a mantenere lo status quo, le attuali condizioni di prezzo calmierato per mascherine Ffp2 e tamponi, dando la possibilità a tutta la popolazione di poterle acquistarle ed eseguire un tampone ove necessario, dando disponibilità piena per venire incontro alle esigenze anche delle classi meno abbienti. Siamo disponibili ad un eventuale nuovo protocollo d’intesa”, ha detto Roberto Tobia, Segretario Nazionale di Federfarma, commentando lo stop delle norme per i prezzi calmierati dei DPI.