E’ cominciato davanti alla corte d’assise di Palermo, nell’aula bunker del carcere Pagliarelli, il processo al muratore Giovanni Barreca e a Sabrina Fina e Massimo Carandente, accusati di aver ucciso, durante folli riti di esorcismo, la moglie di Barreca Antonella Salamone e i due figli Kevin ed Emanuel. La strage fu commessa a febbraio dello scorso anno nella villetta di Altavilla Milicia in cui il muratore viveva con la sua famiglia.
Le vittime furono assassinate dopo lunghe torture perché, secondo l’imputato e la coppia di amici, conosciuti in una comunità religiosa, erano possedute dal demonio. Gli imputati sono presenti in aula. L’avvocato della Fina, Fabio Critelli ha chiesto che la sua assistita fosse fatta sedere accanto a lui. La donna, che probabilmente farà dichiarazioni spontanee, indossa una tuta e una felpa. Il legale di Barreca, Giancarlo Barracato, in apertura di udienza ha chiesto il non doversi procedere per il muratore per infermità mentale. Per la strage è imputata anche la figlia di Barreca, all’epoca dei fatti non ancora 18enne e quindi sotto processo davanti ai giudici dei minori. Per oggi per la ragazza è prevista la sentenza.
Si è ritirata in camera di consiglio la corte d’assise di Palermo che processa, per omicidio plurimo aggravato, Giovanni Barreca, Sabrina Fina e Massimo Carandente. I giudici devono decidere sulla richiesta di non doversi procedere per infermità mentale presentata dal legale di Barreca. I giudici devono inoltre pronunciarsi sulla richiesta di nullità del decreto di rinvio a giudizio per indeterminatezza delle accuse sollevata dal legale di Fina e sulla richiesta di abbreviato presentata, in subordine, dalla coppia.
“C’è una perizia che ha dichiarato il mio cliente infermo di mente”, ha detto il legale di Barreca, Giovanni Barracato. In realtà sulla salute mentale dell’imputato, che dal carcere è stato spostato in una Rems, una struttura sanitaria di accoglienza per gli autori di reato affetti da disturbi mentali e socialmente pericolosi, c’è una battaglia tra la Procura di Termini Imerese, che ha svolto le indagini, e il gip che ha disposto la perizia che ha dichiarato infermo il muratore. Sulla questione, dopo il ricorso dei pm, si pronuncerà la corte di Cassazione nei prossimi giorni. Mentre Barreca e la coppia vengono oggi processati, in un’aula del tribunale dei minori si attende la sentenza del gup nei confronti della quarta imputata per la strage, la quale al momento dei fatti non aveva ancora compiuto 18 anni.