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Il fatto

Strage in famiglia a Altavilla Milicia (PA): gli indagati non rispondono al gip

mercoledì 14 Febbraio 2024

Si sono avvalsi della facoltà di non rispondere Giovanni Barreca, l’uomo accusato di aver ucciso la moglie Antonella Salamone e i figli di 16 e 5 anni Kevin ed Emanuel nel corso di un esorcismo, e i suoi due complici Sabrina Fina e Massimo Carandente.

I tre, fermati domenica per omicidio e soppressione di cadavere, sono comparsi davanti al giudice per le indagini preliminari di Termini Imerese, che dovrà convalidare i provvedimenti restrittivi, per l’interrogatorio di garanzia. Il magistrato al termine dell’udienza si è riservato la decisione.

Il mio cliente, che oggi si è avvalso della facoltà di non rispondere nel corso dell’interrogatorio di garanzia, è sotto choc. Non si rende conto di quel che è accaduto. Mi ha ripetuto che vuole bene alla sua famiglia“. Lo ha detto, al termine dell’udienza di convalida dei fermi, l’avvocato Giancarlo Barracato. “Nell’abitazione in cui sono avvenuti i fatti – ha aggiunto – continuano gli accertamenti. Avremo modo nei prossimi giorni di capire meglio“. “Barreca – ha spiegato – sembra non capire quel che è successo. E’ una persona profondamente provata. Mi ha raccontato cose della sua famiglia e sostiene di aver fatto gli interessi dei suoi cari”.”Non si può parlare di pentimento – ha concluso – proprio perchè non capisce cosa è accaduto. Sorvola sui fatti“.

I nostri clienti sono in isolamento. Carandente ha riferito di essere stato minacciato e intimidito in carcere. Entrambi si dicono innocenti“. Lo riferiscono Sergio e Vincenzo Sparti, gli avvocati di Massimo Carandente e Sabrina Fina. “Sono molto religiosi, la fede è totalizzante per loro – spiegano gli avvocati – e sono molto provati“. La coppa ammette di aver conosciuto Barreca ma sostiene che si tratti di una conoscenza molto recente. “C’è un fervore religioso totalizzante in loro – aggiungono – ma bisogna capire alcune cose, al momento non siamo entrati nel dettaglio dei fatti“. Per tutti e tre gli indagati, oltre alla convalida dei fatti, il pm ha chiesto la custodia cautelare in carcere.

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