Dichiarazione di Carolina Varchi in merito alla sentenza del processo per il depistaggio Borsellino, capogruppo Fratelli d’Italia in commissione giustizia e firmataria della proposta di legge alla camera dei deputati, a prima firma Meloni, per l’istituzione di una commissione d’inchiesta sulle cause della mancata individuazione dei responsabili della strage di via D’Amelio del 19 luglio 1992, nella quale furono uccisi il giudice Paolo Borsellino e gli agenti della sua scorta” (atto di camera 1915).
“A trent’anni di distanza dalla strage di via D’Amelio, nella quale fu ucciso il giudice Paolo Borsellino, arriva un’altra sentenza senza che sia fatta piena luce su quello che è stato definito il più grande depistaggio della storia d’Italia. La sentenza emessa ieri dai giudici di Caltanissetta, da quanto è possibile dedurre dalla lettura del dispositivo in attesa di conoscerne le motivazioni, lascia grande amarezza poiché dei reati sono stati commessi, nell’ambito delle indagini sulla strage ma il lungo lasso di tempo trascorso prima che lo Stato esercitasse la sua potestà punitiva tramite l’azione penale ha fatto sì che la ricerca della verità si infrangesse sul muro della prescrizione. Proviamo a dare un nuovo impulso alla ricerca della verità con l’istituzione di una commissione d’inchiesta. Se la verità processuale stenta ormai ad emergere, la verità storica deve essere ricostruita. Sento forte il debito di riconoscenza nei confronti dei familiari del giudice Borsellino che in questi anni, troppo spesso in solitudine, hanno lottato per la verità trasformando il dolore personale nel diritto di un’intera nazione a conoscere la verità. Rivolgo un appello a tutte le forze parlamentari perché la proposta diventi presto legge dello Stato”.