“Con il ministro Valditara abbiamo fatto una grande scommessa: chiudere le scuole che ‘regalano’ diplomi e danneggiano gli istituti paritari che operano correttamente“. E’ stata questa la dichiarazione di Mimmo Turano, assessore regionale all’Istruzione e formazione professionale, lo scorso marzo dopo il via libera del Consiglio dei Ministri al decreto contro i diplomifici e l’incontro con il ministro Valditara.
L’assessore è tornato sull’argomento qualche giorno fa con un video su Facebook, “noi non premiamo chi compra il diploma, noi premiamo il merito e chi si impegna con tanta fatica con l’obiettivo di averlo il diploma“.

Questa volta i numeri aiutano a spiegare la sua azione politica. “Voglio parlare del numero dei ragazzi che si diplomano in Sicilia”.
“Rispettare la legge e affermare un principio sacrosanto”, questo è l’obiettivo dell’assessorato. Il diploma e tutti gli altri successi scolastici si conquistano con il merito che è fatto di studio e impegno. L’assessore ha dunque dato seguito ad una chiara indicazione del ministro Valditara e ha rivelato, ormai da qualche anno, numerose e gravi irregolarità sugli esami di maturità e il funzionamento degli istituti in generale.
“Premiamo il merito, il diploma ti permette poi di entrare nel mondo del lavoro“.
E’ caccia ai ‘diplomifici’. Un lavoro che è “anche una difesa del lavoro degli istituti paritari che seriamente, ogni giorno, formano i nostri ragazzi con trasparenza, correttezza e onestà, oltre che dei ragazzi stessi. Loro vanno aiutati a capire che studiare è un bene prezioso, non un ostacolo da superare con qualsiasi mezzo”.
Proprio il dl Scuola introduce per le scuole paritarie un tetto massimo alle classi terminali collaterali. Per ogni indirizzo di studio già attivo, non potrà essere autorizzata più di una classe terminale aggiuntiva. La richiesta dovrà essere motivata dal gestore e approvata dall’Ufficio scolastico regionale, con documentazione presentata entro il 31 luglio dell’anno scolastico di riferimento.
L’obiettivo è porre fine alla cosiddetta “piramide rovesciata”, una situazione in cui gli istituti registrano un numero elevato di iscritti nelle classi finali e pochissimi in quelle iniziali.
In assenza di autorizzazione, le scuole non potranno più accettare iscrizioni né avviare le lezioni in autonomia, come invece accade oggi grazie a provvedimenti cautelari che consentono agli studenti di sostenere comunque gli esami di Stato.
Il provvedimento mira a contrastare il fenomeno delle scuole “fantasma” e a garantire maggiore trasparenza nel sistema dell’istruzione paritaria. Con queste misure, il Ministero dell’Istruzione e del Merito punta a rafforzare la qualità dell’offerta formativa, sia nel pubblico che nel privato, in linea con gli obiettivi del Pnrr e con le esigenze di un sistema scolastico sempre più sotto la lente dei controlli.
“Questa volta i numeri parlano chiaro“, ha dichiarato l’assessore nel post.