La Sicilia terra di bellezze culturali, naturalistiche e culinarie, ricca di arte e storia si è sempre contraddistinta e continua a farlo per il suo turismo.
I dati sono lampanti, i numeri delle strutture alberghiere e extralberghiere ci danno un quadro molto chiaro di come sono stati gli ultimi due anni. Secondo i numeri dell’Osservatorio turistico e dello sport, la Consistenza ricettiva Sicilia mostra come i numeri di esercizi e posti letto degli anni 2023-24 (fino al 31 dicembre), hanno subito un leggero aumento per ciò che riguarda gli hotel. Una variazione poco rilevante, dello 0,7%, un primo dato che fa sicuramente storcere il naso.
Ai microfoni de ilSicilia.it Francesco Randone, vicepresidente di Federalberghi Palermo, ci mostra un quadro più chiaro su quelli che sono stati i cambiamenti nell’ultimo periodo.
“Dal 2022 abbiamo assistito ad un cambiamento, da circa 16 milioni di presenze nel 2024 a 22 milioni e mezzo circa“.
Nove milioni e ottocento nello specifico sono le presenze nelle strutture extralberghiere e dodicimila e mezzo quelle nelle strutture alberghiere. I posti letto degli alberghi sono 125.246, delle strutture extralberghiere, invece, sono 298.222. Per un totale di 423.460.
Una copertura camere negli alberghi del 27,53%, e un 9% nel resto delle strutture. Il 14,5% in totale. “Un dato fallimentare di occupazione annua nelle strutture ricettive”.
Ciò che salta all’occhio è, appunto, il progressivo aumento del numero degli esercizi extralberghieri. Ma per quale motivo?
“Il numero viene fuori dalle normative internazionali e dagli obblighi che le strutture hanno dovuto adempiere“. La causa principale è l’avvento del Cin, il codice identificativo nazionale, e poi quello regionale, assegnato ad ogni struttura ricettiva, che serve a identificarla in modo chiaro e trasparente, a tracciare le attività ricettive e assicurare che siano in regola, favorendo controllo, trasparenza e monitoraggio di tutto il settore turistico.
Sono tanti gli alloggi ‘abusivi’ scovati a non essere in regola solo nel dicembre dello scorso anno in tutta la nostra Isola. Una normativa che ad oggi è diventata obbligatoria. “Anche il lavoro sviluppato dalle compagnie degli aeroporti e dalla loro gestione, ha fatto sì che in questo momeno abbiamo dei numeri molto più chiari“.
“Riteniamo e speriamo che nel 2025 ci sia una crescita del 2-3%“.
La nostra Isola è investita da diverse criticità, che bisogna tenere in considerazione. Distanza, problemi alle infrastrutture e servizi, “serve un miglioramento e un potenziamento necessario per migliorare la qualità della spesa giornaliera di ogni turista, che è attualmente attestata intorno a 128 euro a presenza, tra le più basse in Italia“.
Ventidue milioni e mezzo è una cifra che può sembrare un dato importante, “ma se lo confrontiamo con delle altre regioni d’Italia risulta essere non sufficente. Il Veneto è in vetta, con 80 milioni di presenze, il Trentino Alto Adige ne sviluppa oltre 50 milioni, la Puglia ha superato l’Isola con oltre 24 milioni di presenze“, la Sicilia si trova al nono/decimo posto.
“Le destinazioni sono pronte a ricevere i turisti?”. E’ un quesito che Randone si pone in merito alla condizione degli alberghi in Sicilia. La maggior parte delle volte, e nella maggior parte degli alloggi, le condizioni sanitarie e strutturali non sono all’altezza di ‘accogliere’ un certo target. E’ importante per le strutture ricettive adeguarsi ad un mercato sempre più all’avanguardia. E’ fondamentale continuare a lavorare per garantire al meglio gli standard qualitativi dei servizi e delle varie offerte turistiche, con un piano di programmazione a medio e lungo termine.
“La nostra Isola meriterebbe dei dati migliori“.