I dati sulle denunce per stupro e abusi nel primo semestre del 2017 pubblicati dall’Istat e diffusi prima dal Corriere della Sera e poi dai principali quotidiani italiani forniscono dati oggettivi. Tuttavia, quel che è emerso dai servizi televisivi e dalla stragrande maggioranza degli articoli della stampa è che da quasi nessuna voce si è analizzata la portata degli stessi proprio nella loro oggettività.
Nel primo semestre 2017, infatti, le denunce per stupro o abusi in Italia sono state 2,438. queste violenze sono così distribuite: 1.534 a carico di italiani e 904 a carico di stranieri. Il dato che emerge è che a fronte di una popolazione italiana di 60.589.445, il numero di 1.534 presunti stupratori è in pratica di uno per ogni 39.497,68 Italiani, mentre a fronte di una presenza di stranieri di 5.047.028, il numero di 904 presunti autori di questi reati rileva una media di un presunto stupratore per ogni 5.583,00 stranieri.
In sostanza, dalla rilevazione Istat emerge che due quinti delle violenze sessuali e degli abusi denunciati alle forze dell’ordine dalle vittime sarebbero compiuti da stranieri (circa il 37 per cento). Dati impressionanti, vista l’enorme differenza numerica che esiste fra Italiani e stranieri.
I dati di questi primi sei mesi del 2017, inoltre, non sono molto diversi da quelli del 2016, quando stupri e abusi denunciati erano stati 2.383, suddivisi in questo modo: 1.474 compiuti da italiani, 909 da stranieri. In pratica, si tratta quindi di un trend.
Ma gli stupri denunciati sono molto inferiori numericamente a quelli realmente consumati, perché nella stragrande maggioranza dei casi le violenze sessuali non vengono denunciate dalle vittime. “È proprio l’Istat – scrive il Corriere della Sera – a fornire una fotografia drammatica. Secondo l’ultimo rapporto ben il 21 per cento delle donne italiane – pari a 4,5 milioni – è stata costretta a compiere atti sessuali e 1 milione e mezzo ha subito la violenza più grave: 653mila donne vittime di stupro, 746mila di tentato stupro”.