“Il decreto approvato dal Consiglio dei ministri assesta un durissimo colpo al sistema di incentivazione per la riqualificazione e messa in sicurezza del patrimonio immobiliare privato”. Lo afferma Cna Sicilia critica nei confronti del Governo Nazionale dopo la decisione, di vietare, per i bonus edilizi, la cessione del credito e lo sconto in fattura, oltre che la possibilità da parte degli enti locali di acquistare i crediti fiscali incagliati. “Siamo di fronte ad una sorta di ghigliottina calata, improvvisamente, sulla testa di imprese, lavoratori, professionisti e famiglie – affermano i vertici regionali della Confederazione – le conseguenze sembrano non essere chiare solo per chi siede a Palazzo Chigi. Si rischia un pesante choc per l’economia siciliana con danni irrimediabili per l’intera filiera legata al settore dell’edilizia, compresi i progettisti, senza tralasciare i committenti”.
La Cna, a tutti i livelli, è pronta a mobilitarsi contro una politica miope che di fatto interrompe anche il percorso virtuoso avviato, “sia in termini di crescita del Pil che in termini di obiettivo legato alla transizione ecologica ma anche alla messa in sicurezza del patrimonio immobiliare – sottolineano il presidente Nello Battiato e il segretario Piero Giglione – non esiteremo a fare sentire la nostra voce, in rappresentanza di una vasta platea di piccole imprese artigiane, le quali, con serietà e sacrificio, hanno investito garantendo livelli occupazionali senza precedenti in forza di una legge dello Stato che oggi, incomprensibilmente, diventa carta straccia”.