La città di Palermo potrà avere a breve la tanto desiderata “Porta Sud” autostradale che non ha mai avuto. Si stanno per concludere i lavori sulle corsie lato mare dello svincolo di Brancaccio. L’Amministrazione Comunale ha assegnato l’incarico per la direzione dei lavori di collaudo delle due rampe poste nei pressi del centro commerciale Forum. Con determina 2817 del 21 febbraio 2025, gli uffici hanno scelto per la mansione l’ingegnere Roberto Cairone. Il tecnico dovrà verificare la corretta esecuzione degli interventi sulle due corsie di ingresso e di uscita da Brancaccio, nonché l’esecuzione di tutti i lavori di rigenerazione urbana aggiuntivi previsti nella convenzione sottoscritta fra il Comune di Palermo e Multi Veste 4 Italy, società proprietaria del centro commerciale Forum.
Obiettivo: aprire entro l’inizio della primavera
Tranche di lavori che rappresenta il completamento di interventi avviati addirittura quattro decenni fa. A scrivere, con ogni probabilità, l’ultimo capitolo di una storia infinita è stata l’Amministrazione Comunale guidata dal sindaco Roberto Lagalla. A dicembre 2023 infatti, il primo cittadino tenne una conferenza stampa insieme all’assessore ai Lavori Pubblici Salvatore Orlando. Confronto con la stampa nel quale il primo cittadino annunciò il riavvio del cantiere lato mare, rimasto fermo per anni. Contemporaneamente, Palazzo delle Aquile ha attivato l’iter per far iniziare la costruzione delle altre due rampe, quelle lato monte. Costo complessivo dell’operazione: circa 8 milioni di euro.
La consegna dei lavori lato mare avvenne il mese dopo, con l’effettivo avvio degli scavi a febbraio 2024. Dopodiché, le ruspe e le maestranze della ditta Mammana hanno operato a spron battuto. Recuperare i ritardi del passato era impossibile. Si poteva soltanto fare presto per consegnare alla città quella “Porta Sud” autostradale che non ha mai avuto. E così è stato. Fra dicembre 2024 e gennaio 2025, gli operai hanno proceduto alla posa dell’asfalto. Fatto che riduce a pochi giorni di lavori le fasi finali del cantiere. Nel frattempo, l’Amministrazione Comunale si muoverà per concludere le procedure burocratiche con i soggetti istituzionali interessati dai lavori, RFI ed Anas su tutti. Elemento per il quale fonti di Palazzo delle Aquile auspicano che la possibile inaugurazione delle due corsie lato mare possa avvenire entro marzo o comunque nell’arco della prima sezione della primavera.
Per le corsie lato monte bisognerà aspettare
Discorso diverso invece riguarderà le strutture lato monte. A provvedere all’affidamento dei lavori lato monte è stata Invitalia, la quale ha scelto per lo scopo una ditta del Catanese. Per quanto riguarda la durata, il cantiere si sarebbe dovuto concludere entro l’estate del 2025. Ma il ricorso ad una variante urbanistica per ovviare ad uno storico problema di allagamenti su via Messina Montagne, allungherà con ogni probabilità i tempi. Uno svincolo che, nel suo complesso, ridurrà di molto l’impatto del traffico sull’intera Circonvallazione di Palermo, abbassando i tempi di percorrenza necessari ad attraversare la città e a raggiungere due dei principali poli economici della provincia, ovvero l‘aeroporto Falcone-Borsellino e lo scalo portuale di Termini Imerese.
Un’attesa lunga quarant’anni
Sul cantiere lato monte si potrebbero registrare quindi dei ritardi. Nulla di paragonabile a quanto si è visto in passato sullo svincolo lato mare. Il primo scavo sull’area della Zona Industriale di Brancaccio risale addirittura al 1986. Lo stesso fu fermato sette anni dopo, ma di progressi concreti se ne erano registrati davvero poco. Lo svincolo torno in auge nel 2003, quando fu reinserito nel piano regolatore di allora. Ma nemmeno questo fu sufficiente a sbloccare la situazione. Intorno ale 2014, il comune di Palermo e Multi Veste 4 Italy, società proprietaria del centro commerciale Forum, hanno sottoscritto una convenzione per completare le rampe lato mare. Nel 2020 arrivò in IV Commissione, allora presieduta dal consigliere comunale Gianluca Inzerillo, il progetto di riqualificazione della Zona Industriale. Due anni dopo fu redatto il nuovo accordo sul quale si basano i lavori odierni.