Il possibile taglio della Regione di circa sette milioni di euro all’Amat con il rischio di fermare o ridurre il servizio di Trasporto pubblico a Palermo probabilmente già da luglio anima i consiglieri comunali a Sala delle Lapidi.
“Ho richiesto durante la seduta della commissione Bilancio di concordare velocemente un incontro con gli assessori regionali Armao e Falcone in merito al contributo sul TPL“, così Fabrizio Ferrandelli, esponente di punta +Europa in Sicilia.
“Un chiarimento urgente sui fondi destinati alla città di Palermo è imprescindibile per valutare la tenuta del sistema Amat e del piano di investimenti previsti dal Comune in relazione alla realizzazione delle nuove linee di tram. In merito a quest’ultima opera – precisa Ferrandelli – si aggraverebbero infatti le perplessità, da me più volte sollevate, circa la tenuta finanziaria in caso di eventuale entrata in esercizio delle nuove linee de tram. Confronto essenziale anche in vista della discussione del bilancio di previsione del Comune di Palermo che dovrà rimodulare, a propria volta, la distribuzione delle somme da destinare alla mobilità cittadina e che rischia di mandare nel caos gli appostamenti” conclude il consigliere.
“Se il futuro dell’Amat è appeso ad un sottilissimo filo, la colpa non è della Regione, che ha pure ridotto la dotazione finanziaria, ma esclusivamente della scellerata decisione di Orlando e compagni di garantire la sopravvivenza dell’azienda di via Roccazzo attraverso gli incassi della Ztl, che sarebbero dovuti essere almeno 30 milioni di euro l’anno, come recita il comma D dell’articolo 13 del contratto di servizio del 2015, ma che in realtà sono poco più di 7 milioni annui”, afferma Sabrina Figuccia, consigliere comunale di Palermo dell’Udc, che prosegue: “Il contratto di servizio dell’Amat, che include il tram, però è stato costruito su un piano industriale che fa acqua da tutte le parti e che mette a rischio la stessa esistenza dell’azienda e il futuro dei lavoratori. Scaricare su Amat il rischio dell’introito previsto con le tariffe Ztl è stato un vero e proprio azzardo, che oggi rischia di portare al fallimento la partecipata”.
“Come si ricorderà, infatti, il Comune aveva pensato di estendere la Ztl dalla stazione centrale a piazza Croci, ma, memore delle sentenze del Tar, alla fine decise di ridurre l’estensione della Ztl dalla stazione a piazza Don Sturzo. Questo, ovviamente, ridusse di gran lunga il numero dei pass e quindi gli incassi. Ma, questa riduzione non coincise, com’era logico fare, con una diversa rimodulazione dei finanziamenti all’Amat, che adesso si ritrova addosso un macigno che rischi di affossarla definitivamente” conclude la Figuccia.
Anche da alcune parti della maggioranza del Sindaco di Palermo vi sono delle perplessità, infatti il capo gruppo del Movimento 139, Sandro Terrani esprime preoccupazione per i tagli al trasporto pubblico regionale annunciato dalla regione che secondo il consigliere “senza alcun dubbio avrà ripercussioni sui cittadini, che dovranno rinunciare sia alle corse che alla qualità del servizio che le aziende daranno”.
“Il rischio che si corre a Palermo -continua Terrani – è lo stop al tram e di numerose corse delle linee degli autobus, oltre al blocco del potenziamento estivo delle tratte verso le borgate marinare”.