“Lo dico a tanti che parlano sui giornali per avere una vetrina: partecipate ai congressi, candidatevi alla guida del partito, dimostrate di avere consensi. Ci sono i luoghi di confronto per poi contarsi. Contarsi sui giornali a chi fa più interviste non è un buon modo, se poi le interviste si fanno solo per parlare male di quelli del tuo parttito diventa controproducente. Per fortuna abbiamo quasi totalmente debellato questo sistema, le beghe interne sono scomparse nel 99% dei casi”.
Lo ha detto, parlando davanti alla platea della Festa Nazionale di Forza Italia Giovani a Bellaria Igea Marina, il segretario e vicepremier Antonio Tajani.
Il riferimento è all’intervista del vicecapogruppo Giorgio Mulé che a Repubblica ha criticato il presidente della Regione Sicilia Renato Schifani.
La risposta di Mulé: “In Sicilia sono mancate le occasioni di confronto all’interno del partito”
“A livello nazionale abbiamo celebrato un congresso soli pochi mesi fa, a febbraio, con un mandato chiaro nei confronti di Antonio Tajani. Questo non significa rinunciare a esprimere le mie idee, anche critiche, riguardo alla situazione di Forza Italia in Sicilia dove in tutti questi mesi sono mancate le occasioni di confronto interne al partito e anche sulla situazione della giunta e dei nostri alleati”, lo dichiara Giorgio Mulè, vicepresidente della Camera e deputato di Forza Italia, al suo arrivo al dibattito su “Etica, Impresa e Finanza” organizzato a Palermo dalla CNA nella località di Mondello in risposta alle dichiarazioni di Antonio Tajani.
“Confrontarsi e discutere, anche animatamente, non significa puntare a detronizzare il re. Non dobbiamo per forza puntare a ruoli apicali –aggiunge Mulè – per misurare il consenso e quindi per poter esprimere le proprie idea.Non siamo una caserma e non dobbiamo diventarlo. Ma anzi il dibattito sulla gestione siciliana serve ad arricchire Forza Italia, senza chiudersi nelle logiche del capo assoluto che comanda senza confrontarsi con nessuno”.