Puntare al centro come spazio politico oggi privo di riferimenti, no al sovranismo e neutralità alle elezioni europee di maggio. Questi sono i tre punti dell’agenda di #DiventeràBellissima che Nello Musumeci ha illustrato a Catania durante il suo discorso al congresso del movimento da lui fondato. Dichiarazioni che hanno fatto capire come il Presidente della Regione, almeno per il momento, non guardi a Lega e Fratelli d’Italia come possibili interlocutori per un’alleanza, quanto più ai partiti tradizionalmente moderati.
E proprio da alcuni esponenti moderati siciliani arriva il plauso alle parole di Musumeci. Gianfranco Micciché, commissario regionale di Forza Italia, è uno fra questi. Il Presidente dell’Ars ricorda su facebook la convention moderata autunnale al Costa Verde e scrive : “Quando a novembre scorso ci incontrammo a Cefalù, l’alleanza che sostiene il Governo regionale compì il primo passo verso un nuovo progetto politico unitario per il centrodestra. Liberali, moderati, destra sociale, cattolici, autonomisti, insieme e uniti per un programma all’insegna del ‘buon governo’, un argine costruttivo alla deriva sovranista e populista. A Catania il presidente Nello Musumeci ha ribadito che quel passo è ormai compiuto e non si torna indietro. Nello – conclude Micciché –, io ci sono e con me tutta Forza Italia“.
Se quello dei leader moderati siciliani a Musumeci non è un tappeto rosso, poco ci manca. Micciché, infatti, non è il solo ad accogliere con favore le parole di Musumeci. Anche il leader di Cantiere Popolare Saverio Romano plaude all’uscita del governatore: “Il no al sovranismo di Nello Musumeci – afferma l’ex ministro – è una bellissima notizia che non mi sorprende perché conosco e apprezzo da sempre la sua lungimiranza e intelligenza politica. Sapere di poter contare, in prospettiva, sull’apporto di Musumeci e del suo movimento – prosegue Romano – nel progetto di rafforzamento del centro è cosa che mi riempie di entusiasmo perché il nostro Paese deve uscire dalla perversa spirale della demagogia populista e riprendere il dialogo che e’ fatto di buon senso e di responsabilità. C’è uno spazio politico da coprire e da presidiare ed è quello del centro: serve l’apporto di tutti coloro che non si riconoscono negli estremismi e nella propaganda sovranista ed antieuropea – conclude – Rimbocchiamoci le maniche“.
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