Grido di allarme di Manlio Mele, Coordinatore regionale del Dipartimento Cultura del Partito Democratico, per l’imminente definitiva compromissione della Floriopoli e di parte del tracciato della Targa Florio.
Rfi, nell’ambito del più generale progetto che prevede il raddoppio della ferrovia Palermo-Catania-Messina, adesso inserito tra le opere infrastrutturali del Pnrr, ha avviato le procedure per l’approvazione del progetto che riguarda la direttrice Fiumetorto-Lercara Friddi (di circa 30 Km) che si svilupperà attraverso un nuovo tracciato con doppio binario.
Nell’ambito della realizzazione di tale progetto Rfi prevede la realizzazione di un viadotto che attraverserebbe la vallata del fiume Torto per terminare a ridosso di Floriopoli, dove sarebbe prevista la costruzione di una grande rotonda. “Non sottovalutando l’importanza di un celere collegamento ferroviario – ha dichiarato Manlio Mele – non è pensabile che in dispregio dello storico tracciato della Targa Florio e delle storiche tribune si possa compromettere uno dei più importanti brend siciliani apprezzati nel mondo come quello della Targa Florio”.
“E’ paradossale – continua Manlio Mele – che la Regione Siciliana con la L.R. 9/2002 abbia formalmente riconosciuto la Targa Florio come uno dei modelli più importanti per la diffusione dell’immagine della Sicilia nel mondo, salvaguardando la manifestazione automobilistica “Targa Florio” ideata da Vincenzo Florio e dichiarata patrimonio storico-culturale della Regione Siciliana, ed oggi permetta lo scempio dello storico tracciato”.
Il parco tematico di Parco Floriopoli dovrebbe essere piuttosto un grande attrattore culturale divenendo uno dei volani principale per lo sviluppo non solo dell’area ma dell’intera Sicilia. Nel 2004 Rfi aveva proposto un progetto approvato dal Comune di Termini Imerese. Successivamente, tuttavia, Rfi presentò all’improvviso un nuovo progetto che fu bocciato dal Consiglio Comunale di Termini Imerese, contestato anche da Anas.
“Mi auguro che l’Assessorato Territorio ed Ambiente voglia celermente intervenire presso il Governo nazionale e per esso presso il Ministero dei Trasporti, affinchè il progetto proposto possa essere rivalutato e con esso l’impatto devastante che avrebbe su una intera area. Ricordiamo peraltro – conclude Mele – che la modifica dell’articolo 9 della Costituzione Italiana ha introdotto un importante elemento di innovazione e cioè “la tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi….” che nel caso in esame verrebbe totalmente disatteso”.