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Tartarughe marine, D’Asaro: “Serve più educazione ambientale” | VIDEO

giovedì 20 Agosto 2020

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Chi trova un nido trova un tesoro!

Sono oltre sessanta i nidi di tartarughe marine in Sicilia. Forse anche di più, ma non segnalati perché non identificati e, proprio perché vanno tutelati, “bisogna fare maggiore educazione ambientale“.

A dirlo è il naturalista Giuseppe D’Asaro che ci parla della schiusa iniziata il 18 agosto a Trappeto e dei pericoli che le tartarughe marine corrono. Sino ad oggi sono nate 36 creature.

Le tracce

La tartaruga che depone le uova è usualmente di grandi dimensioni da 100 a 150 cm di lunghezza, ed è molto pesante. Quando esce dall’acqua, trascinandosi, lascia delle tracce che tutti, proprio per tutelare la specie, dovremmo riconoscere.

Le tracce sono facilmente riconoscibili con un percorso inequivocabile di andata e ritorno dal mare a ferro di cavallo, costituita da una scia centrale dovuta al carapace e, di lato, i segni lasciati dalle zampe.

Cosa fare

Se si identificano questi segni è importante allertare subito la Guardia Costiera chiamando il numero blu 1530 o le associazioni ambientalistiche di riferimento, come il Wwf o Thàlia APS.

La tartaruga non sempre deposita le uova, anche se ha lasciato le tracce del proprio passaggio. La mamma sceglie accuratamente il punto di nidificazione valutando diversi fattori: le condizioni climatiche, il tipo di sabbia, la presenza della duna, le distanze dalla battigia, gli elementi di disturbo.

E’ importante che la segnalazione venga fatta prima che le tracce nella sabbia vengono cancellate o calpestate, perché, tra l’altro, solo chi ha l’autorizzazione del Ministero può scavare e verificare la presenza del nido.

Il nido si trova a bassa profondità nella sabbia, per cui va tutelato dalle attività che si svolgono in superficie poiché possono comprometterne la schiusa che avviene, usualmente, dopo 45 giorni.

Proprio per questo, le associazioni e la Capitaneria devono mettere in sicurezza l’area per difendere il nido da passaggi di mezzi motorizzati, giochi e scavi nella sabbia, attività di levigatura e pulizia dei bagnini, predatori diurni e notturni, atti di vandalismo.

La schiusa

Normalmente la nascita delle tartarughe avviene in tarda serata o di notte, al buio e al mutare della temperatura esterna

E’ importante non usare luci artificiali o flash, ma delle luci calde, usualmente rosse, per direzionarle nel corridoio di protezione. Solo gli esperti autorizzati possono sorvegliare  il percorso misurando e contando le tartarughe per intervenire in caso di necessità.

Le tartarughine usciranno dalla buca nella stessa notte o nei 5 o 6 giorni successivi. Passati i 5 giorni si scaverà in corrispondenza del cratere per cercare la camera e verificare la situazione. Si conteranno le uova non schiuse, i gusci rotti, i piccoli morti e per quelli vivi in difficoltà si procederà al ricovero nei centri autorizzati come l’Ovud che è stato riconosciuto come Centro di Primo soccorso per le tartarughe marine.

I pericoli

Tanti i pericoli alla venuta al mondo per le piccole tartarughine. Anche se spesso le schiuse avvengono di notte, in mare rischiano di incappare in imbarcazioni e  moto d’acqua che si avvicinano troppo alle coste non rispettando i 150 metri di distanza e reti da pesca, spesso illegali.

 

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