Condividi

Teatro: al Biondo “Chi vive giace”, una storia semplice che piace al pubblico

lunedì 21 Gennaio 2019
Chi vive giace

Sovvertendo l’antico adagio “Chi muore giace, chi vive si da paceRoberto Alajmo ha scritto un testo teatrale, leggero e a tratti comico, che ha debuttato al Teatro Biondo, che lo produce anche, per la regia di Armando Pugliese, con in scena David Coco, Roberta Caronia, Roberto Nobile, Stefania Blandeburdo e Claudio Zappalà.

chi vive giace
Roberta Caronia

In “Chi vive giace” tre quadri, tesi antitesi e sintesi, sfumano uno sull’altro: si racconta, partendo da un fatto di cronaca, il rapporto dei personaggi con la morte sì ma anche con la vita e con il perdono, in un contesto tipicamente siciliano.

Se una cosa deve succedere per forza si chiama “disgrazia” e se è arrivata la propria ora non si può far nulla: scambi di battute molto semplici, a tratti scontate, che nella lingua musicale messa su carta da Alajmo e orchestrata da Pugliese, diventano una “sinfonia siciliana“.

Semplice e rispettosa del testo, la regia di Pugliese pone in primo piano soprattutto la lingua, lasciando poco caratterizzati gli attori, tra i quali spiccano Roberta Caronia e Stefania Blandeburgo, casualmente le sole due morte nel racconto.

L’una, la Caronia, è la moglie “mischina” morta in un incidente stradale; l’altra, la Blandeburgo, che strappa più di una risata al pubblico in sala, è la madre del ragazzo responsabile del sinistro.

Chi vive giace

Se è vero che il rapporto tra vivi e morti in Sicilia è tutt’oggi forte e continuamente nutrito dalle tradizioni popolari non sorprende che siano, anche in questo racconto, le defunte a risolvere saggiamente la questione. Perché il perdono conta sì ma non riporta indietro i nostri cari, e la risoluzione violenta non fa che aggravare le vite di chi rimane.

In una scena anch’essa semplice (Andrea Taddei), dove entrano ed escono gli arredi delle due diverse famiglie, fino ad integrarsi nel finale, il gioco di luci (Gaetano La Mela) accompagna la dimensione “altra” della morte così come i costumi (Dora Argento) delle due donne.

Molto bella l’immagine finale in cui le due famiglie, appianata l’incomprensione, consumano insieme il pasto, servito per l’ultima volta dalle matriarche.

Repliche fino al 27 gennaio; calendario sul sito del Teatro.

 

 

  • Foto di scena di Rosellina Garbo.
Questo articolo fa parte delle categorie:
Condividi
ilSiciliaNews24

Alfio Mannino: “Blutec? Più che un Piano è un patto industriale” CLICCA PER IL VIDEO

Le preoccupazioni hanno a che vedere soprattutto con il destino dei lavoratori

BarSicilia

Bar Sicilia, Razza pronto a correre per un seggio a Strasburgo: “L’Europa entra sempre più nella vita dei siciliani” CLICCA PER IL VIDEO

Prima di affrontare la campagna elettorale che separa i siciliani dal voto del prossimo 8 e 9 giugno, Razza fissa la sua marcia d’avvicinamento all’obiettivo delineando concetti e misurando il feedback con i propri elettori

La Buona Salute

La Buona Salute 63° puntata: Ortopedia oncologica

La 63^ puntata de La Buona Salute è dedicata all’oncologia ortopedica. Abbiamo visitato l’Ospedale Giglio di Cefalù, oggi punto di riferimento nazionale

Oltre il Castello

Castelli di Sicilia: 19 ‘mini guide’ per la sfida del turismo di prossimità CLICCA PER IL VIDEO

Vi abbiamo accompagnato tra le stanze di 19 splendidi Castelli di Sicilia alla scoperta delle bellezze dei territori siciliani. Un viaggio indimenticabile attraverso la storia, la cultura, l’enogastronomia e l’economia locale, raccontata dai protagonisti di queste realtà straordinarie.