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Domenica 10 settembre

Teatro della Nike a Giardini Naxos (ME), “Il derviscio di Bukhara”: armonie d’oriente fra teatro, musica e danze sufi  

mercoledì 6 Settembre 2023
Il Derviscio di Bukhara

Domenica 10 settembre, alle 21, al Teatro della Nike di Giardini-Naxos (via Schisò), andrà in scena “Il Derviscio di Bukhara”, spettacolo scritto e diretto da Alberto Samonà: un viaggio, che attraverso narrazioni, musica e danze sufi e persiane, conduce il pubblico fra le magie dell’Oriente e dell’Asia Centrale, alla scoperta della spiritualità dei dervisci, di cui la città di Bukhara fu in vari periodi uno dei centri più importanti. Ingresso libero fino a esaurimento posti.

Alberto Samonà nella città di Bukhara

 

Narrazioni teatrali con Stefania Blandeburgo e Davide Colnaghi. Musica e canti sufi con Tito Rinesi & Ensemble DargahTito Rinesi (voce, tamburo a cornice, saz), Piero Grassini (oud e voce), René Rashid Scheier (flauto ney) e Flavio Spotti (percussioni e voce). Danze dei dervisci e coreografie con Grazia Cernuto (danze persiane) e Amal Oursana (danze sufi). Il testo è del giornalista e scrittore Alberto Samonà.

Il Derviscio di Bukhara_Amal Oursana_Grazia.Cernuto

 

Tra simboli, racconti e analogie proprie del Sufismo, “Il derviscio di Bukhara” non è uno spettacolo teatrale, musicale o di danza, ma un invito alla ricerca interiore e alla scoperta di un universo che si dischiude in una dimensione senza tempo, ancorché antica di secoli. Un gesto di ringraziamento e al tempo stesso, una preghiera.

È un incontro fra tradizioni: la spiritualità dell’Asia Centrale, le danze dei dervisci e quelle di più marcata influenza persiana, la musica sufi dell’area ottomano-turca e del vicino Oriente e le narrazioni circolari e rituali dell’Asia. Un incontro che è metafora di un viaggio lungo la “Via della Seta”, di cui la città di Bukhara fu tappa fondamentale, meta di viaggiatori di ogni provenienza che attraversavano vasti territori su questa rotta che congiungeva e congiunge, spiritualmente e culturalmente, Oriente e Occidente, fino al Mediterraneo.

Il Derviscio_di_Bukhara_Ph.ErminioGattuso

Al centro della vicenda narrata c’è l’arte dei tappeti, che in questi luoghi si tramanda da sempre e che schiude alla conoscenza di antichi saperi. Ma è anche un racconto d’amore: fra i riferimenti e le fonti a cui si ispira lo spettacolo, infatti, vi sono fiabe e poemi orientali, fra cui la storia di “Leyla e Majnun” di Nizami Ganjavi, poeta persiano del XII secolo d.C. Il testo è, inoltre, arricchito dall’inserimento di racconti della tradizione del Sufismo.

Le armonie musicali e i canti patrimonio dei dervisci accompagnano sovente il sacro rito dello zhikr e le danze sacre danno la possibilità di scoprire un universo sacro che congiunge il nostro piano con quello Divino. Allo stesso modo, il ritmo della voce completa l’opera in una “circolarità rituale”, propria della tradizione dei cantastorie erranti d’Oriente.

“Il derviscio di Bukhara” può, dunque, essere considerato come la ricerca di un incontro con il piano universale, che avviene mediante la parola, il suono e il movimento.

Locandina 10 settembre Naxos

Lo spettacolo è promosso dal Parco Archeologico Naxos-Taormina nell’ambito della rassegna “Comunicare l’Antico”, organizzata in collaborazione con “Naxoslegge”, che per questa edizione tratta proprio il tema dei rapporti fra Oriente e Occidente. Produzione “Terzo Millennio Progetti Artistici”.

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