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“C’era un volta un sipario… e c’è ancora oggi“: presenta così il sovrintendente Francesco Giambrone il progetto di restauro dello storico sipario del Teatro Massimo di Palermo, opera di Giuseppe Sciuti.
Partner importante per la realizzazione del progetto, “frutto di una felice sinergia tra privati e istituzioni“, è la compagnia aerea Volotea, che da anni investe sulla città, che contribuirà destinando 50 mila euro.
Le fasi del restauro prenderanno il via fra qualche giorno e si concluderanno entro tre mesi in tempo, assicura Giambrone, per l’apertura della stagione 2019 del Teatro.
All’interno dei locali del laboratorio scenografico, che ha sede tra distese di aranceti a Brancaccio, è stata predisposta una macchina cooperativa che permetterà di lavorare in piano sul sipario che, ricordiamo, ha un’estensione di 12 metri per 14, procedendo per diverse fasi che riguarderanno sia la tela in lino che i dipinti, realizzati allora in tempera, in parte usurati.
Si rinsalda, sottolinea il sindaco Orlando, “quel rapporto tra arte ed economia che fu alla base della costruzione del Teatro Massimo” e che oggi, grazie appunto al supporto di investitori privati, offre ulteriori opportunità per il capoluogo.
“Vogliamo continuare ad investire qui – ha detto Valeria Rebasti Commercial Country Manager di Volotea – sulla scia dei risultati già ottenuti. Nel 2012 abbiamo superato la soglia dei due milioni di passeggeri verso Palermo, e continuiamo da operare nell’ottica di lasciare qualcosa di concreto, che valorizzi il patrimonio già presente”.