“Siamo in dirittura d’arrivo sulla costituzione della Fondazione TaoArte, adesso speriamo non si attivino i “sabotatori”. Il monito arriva dall’assessore regionale al Turismo Anthony Barbagallo mentre, a quanto pare, sta giungendo all’atto conclusivo l’interminabile iter che da tanti anni a questa parte concerne la prevista trasformazione del Comitato Taormina Arte in Fondazione. Un passaggio giuridico ma soprattutto un percorso politico che continua a far discutere e a scatenare polemiche. Taormina Arte è una delle più importanti e longeve manifestazioni culturali siciliane che ha ormai alle spalle 33 anni di attività, da quando fu costituita nel lontano 1983 proprio a Taormina. Da lì in poi la produzione di prestigiosi eventi musicali, teatrali, di danza e con il Taormina Film Fest che ne costituisce il primo evento con una storia ancor più datata, visto che nel 2017 avrà luogo la 63esima edizione della rassegna cinematografica. Il Comitato a suo tempo costituito dal Comune di Taormina, dal Comune di Messina e dall’allora Provincia di Messina, oggi Città Metropolitana, in tre decenni ha svolto la propria attività con un finanziamento annuale da parte della Regione, che a conti fatti equivale a circa 100 milioni di euro erogati da Palermo nell’arco di 30 anni. Tuttavia per l’ente culturale sono arrivati già da un decennio le difficoltà tra i tagli del contributo che progressivamente è stato decurtato e ridotto ai minimi, e con i debiti che sono cresciuti sino a toccare i 5 milioni di euro ed i dipendenti rimasti da 2 anni senza stipendio. L’ineludibile soluzione per non dover decretare la fine di TaoArte è la costituzione della Fondazione, sulla quale però non si è mai arrivati a una svolta. E ancora adesso ci si divide sulle procedure da concretizzare e sulla governance della struttura all’orizzonte.
L’assessore Barbagallo ha incaricato un anno fa il funzionario regionale Pietro Di Miceli per il ruolo di Commissario ad Acta, incaricato di definire lo Statuto e le procedure per la Fondazione: lo Statuto è stato esitato e adesso pare che anche gli altri adempimenti siano prossimi ad essere completati entro la fine dell’anno. Ad avere forti perplessità sul percorso in itinere è il Consiglio comunale di Taormina, che nei mesi scorsi non ha votato il conferimento del patrimonio alla costituenda Fondazione rigettando uno statuto definito “Palermo centrico”. E nelle scorse ore 11 consiglieri comunali di Taormina hanno trasmesso un esposto alla presidenza dell’Assemblea Regionale, agli assessori al Turismo ed ai Beni Culturali, alla Commissione Affari Istituzionali, alla Commissione Speciale d’inchiesta e vigilanza sul fenomeno della mafia in Sicilia, al sindaco della Città Metropolitana di Messina, all’assessore alla Cultura di Messina ed alla presidenza della Commissione Consiliare Bilancio di Messina.
Motivo del contendere e oggetto delle contestazioni espresse nell’esposto è soprattutto il previsto ruolo plenipotenziario dell’amministratore unico, che sarebbe rappresentante legale dell’ente, laddove i consiglieri vorrebbero che la rappresentanza dell’ente rimanga al sindaco pro-tempore della città e presidente del Comitato. “La procedura di riconoscimento e registrazione della Fondazione, così prevista, non può avvenire perché caratterizzata da vizi legali e di forma. La rappresentanza legale spetta al sindaco e non ad altri”, ha spiegato il presidente del Consiglio comunale di Taormina, Antonio D’Aveni. A detta dei consiglieri lo statuto attuale “esautorerebbe di fatto gli Organi cui compete la vigilanza e la tutela degli Enti (Consigli metropolitano e comunali)”. “Nella segnalazione e opposizione”, scrivono i consiglieri, si propone una “istanza di rigetto e/o eventuale sospensione del procedimento di riconoscimento di persone giuridiche di diritto privato (Associazioni e Fondazioni) ed iscrizione nel Registro delle persone giuridiche istituito presso la Regione”.
Tra le “parti non negoziabili” che i consiglieri contestano c’è che: “L’Amministratore unico, non può avere la rappresentanza legale, (art. 13 c. 2 a) Statuto) con le relative rifluenze di cui all’art. 15 (Settori, Direttori artistici); 4) subentro della Fondazione nei diritti, obblighi, rapporti attivi e passivi alla data della trasformazione nonché del personale dipendente che rimane poco tratteggiato e/o contraddittorio”. Barbagallo intanto rassicura: “Nessuno vuole togliere centralità o visibilità alla Città di Taormina”. E sempre l’assessore al Turismo lancia una frecciata al Consiglio comunale: “il commissario Di Miceli ha fatto un lavoro straordinario e per la prima volta sono stati quantificati con esattezza i debiti e sono stati sentiti i soci”. La Fondazione è patrimonio dell’intera Sicilia, finalmente sta per diventare realtà, non ci si può fermare di fronte ai sabotatori. Ora serve un ultimo sforzo da parte di tutti.
(EC)