La Cassazione ha confermato la condanna inflitta a G.M., 55 anni, di Marsala, che il 4 agosto 2021 tentò di incendiare l’altare e il tabernacolo della chiesa del Santuario Nostra Signora di Fatima di contrada Birgi Nivaloro. Portando, inoltre, dentro l’edificio sacro anche due bombole di gpl che sarebbero potute esplodere con conseguenze devastanti. Montalto fu arrestato dalla polizia poche ore dopo il fatto e posto ai domiciliari dopo due giorni di carcere.
Ai primi del dicembre 2021 fu rimesso in libertà. I motivi del gesto pare siano da ricondurre a gelosia. Poco dopo i fatti, al pronto soccorso dell’ospedale “Borsellino”, dove Montalto si era recato perché rimasto ustionato alle gambe, l’uomo (che insieme alla moglie frequentava il Santuario di Birgi) ai poliziotti rilasciava dichiarazioni spontanee, confermando di “essere – spiegarono gli inquirenti – l’autore dell’incendio e che l’insano gesto era stato frutto di un ‘raptus dovuto a motivi personali”.
In primo grado, il gup del Tribunale di Marsala Riccardo Alcamo lo ha condannato a due anni e 8 mesi di reclusione, disponendo anche il pagamento di un risarcimento danni (123 mila euro) in favore dell’Istituto ”Servi del cuore immacolato di Maria”, che si è costituito parte civile.