Cinque migranti sono morti nel naufragio di un barcone avvenuto a circa 5 miglia da Lampedusa. L’imbarcazione sulla quale viaggiavano si sarebbe all’improvviso ribaltata e molti sono finiti in mare.
I soccorritori hanno recuperato 48 superstiti, cinque hanno perso la vita. Sia i sopravvissuti che le salme sono già state portate a molo Favarolo dove stanno per sbarcare. Sul posto, c’è la polizia che cercherà adesso di ricostruire la dinamica della tragedia.
AGGIORNAMENTO:
Sono saliti a 7 i cadaveri recuperati nelle acque fra Lampedusa e Lampione dove si è registrato, all’alba, il naufragio di un barcone carico di migranti. Ma ci sarebbero ancora – stando alle testimonianze raccolte tra i 46 superstiti – altri 9 dispersi.
Nel tratto di mare sono in corso le ricerche condotte dalla Guardia costiera e dalla Guardia di finanza. Fra le 7 salme, portate sul molo Favarolo dalle motovedette della Capitaneria di porto, ci sono quelle di quattro donne, una delle quali in avanzato stato di gravidanza. I 46 superstiti sono stati trasferiti: 19 su una motovedetta e 27 su un’altra sempre della Guardia costiera.
IL PUNTO DELLA GUARDIA COSTIERA
Si è rovesciata poco prima che iniziassero le operazioni di soccorso, “verosimilmente a causa dello spostamento dei migranti”, a barca con una sessantina di persone a bordo che è naufragata a largo di Lampedusa. È quanto ricostruito dalla Guardia Costiera che sta ancora verificando se ci siano ulteriori dispersi. Durante le operazioni di soccorso, cinque migranti sono stati rianimati dai medici del Cisom che si trovano a bordo delle motovedetta delle Capitanerie.
L’allarme, ricostruisce la Guardia Costiera, è scattato all’alba quando è arrivata una telefonata di uno dei migranti che si trovavano a bordo dell’imbarcazione, una piccola barca di 8 metri che in quel momento era a circa sette miglia dalla costa di Lampedusa. A bordo erano presenti circa 60 persone ma quando sono arrivate le due motovedette partire dall’isola, la barca si è capovolta poiché i migranti si sono tutti spostati da un lato.
Gli uomini della Guardia Costiera e del Cisom sono riusciti a salvare 46 persone, cinque delle quali sono state rianimate mentre una donna in gravidanza è stata stabilizzata. Sette sono i corpi recuperati mentre sono ancora in corso le ricerche di eventuali dispersi con l’impiego di motovedette della Guardia Costiera, della Guardia di Finanza e di Frontex. Partecipano alle ricerche un Atr42 della Guardia Costiera decollato dalla base aerea di Catania e un elicottero Frontex.
LA PROCURA HA APERTO UN’INCHIESTA
E’ stato aperto un fascicolo d’inchiesta, a carico di ignoti, per naufragio, dalla Procura di Agrigento. A coordinarlo, in queste primissime battute, è il procuratore capo Luigi Patronaggio.
“Alla vista delle motovedette della Guardia costiera, i migranti presenti sul barcone si sono sbilanciati – ha detto Patronaggio, ricostruendo per grandi linee la tragedia -. Tanti sono finiti in mare o perché mal distribuiti sul barcone o perché hanno perso l’equilibrio. Sulle salme verrà eseguito un esame esterno direttamente a Lampedusa. E poi, se dal caso, decideremo se disporre o meno autopsia”. Sul barcone viaggiavano dei subsahariani. Le vittime, fra cui una donna in avanzato stato di gravidanza, dovrebbero essere del Senegal.
La Procura di Agrigento, con in testa il procuratore capo Luigi Patronaggio, ha disposto indagini per individuare – dopo il naufragio verificatosi fra Lampedusa e Lampione – gli scafisti e i basisti in Tunisia. Perché il barcone di circa 8 metri è salpato due giorni fa dal paese nordafricano. Le investigazioni, attraverso l’audizione dei superstiti, sono state affidate alla polizia: agenti della Squadra mobile sono presenti 365 giorni all’anno all’hotspot di contrada Imbriacola.