Patto di cooperazione tra i sindacati per dare pari diritti e un identico futuro all’insegna di più certezze e meno
precarietà, oltre i vecchi stereotipo delle sigle sindacali talvolta anche in contrapposizione tra loro. E’ il senso di un accordo unitario sottoscritto nelle scorse ore dai sindacati del settore trasporti Faisa-Confsal, SUL-comparto Trasporti e Fast-Confsal, che in un apposito protocollo d’intesa evidenziano la necessità di far uscire con un’azione comune e congiunta i lavori del comparto trasporti dal limbo della persistente incertezza dei troppi diritti talvolta negati ed altre volte posti in secondo piano rispetto ad altre logiche.
“Occorre una svolta e riteniamo che tale passaggio sia inderogabile per dare un domani migliore ai lavoratori del settore trasporti”, ha evidenziato Nino Di Mento, segretario Regionale Aggiunto della Federazione Autonoma dei Sindacati dei Trasporti, che in Sicilia si occupa anche del settore Porti. E a Messina in particolare c’è da chiedersi verso quale prospettiva si voglia e si debba avviare l’approdo della Città dello Stretto, divenuto terra di sbarco dei migranti e che invece i messinesi auspicano venga finalmente ripensato e rivalutato in una ottica di sviluppo del territorio.
“Questo protocollo d’intesa che abbiamo deciso di siglare – spiega Di Mento – indica una vera e propria inversione di tendenza, abbattendo i muri di separazione che producevano una rappresentanza frammentata e complessivamente debole, tranne alcuni punti di forza rilevanti in alcune situazioni. Ci si è resi conto che è necessario portare la voce di tanti lavoratori che non si riconoscono nel linguaggio confederale a lavorare uniti, estendendo questo Patto di Cooperazione ad altri settori, in altri territori, ed ancora, con altre Organizzazioni Sindacali Autonome, perchè sia possibile che le forze unificate ottengano un buonissimo risultato di valore e peso nazionale”.
“Tutto – spiega ancora Di Mento – avverrà con le più ampie aperture e disponibilità, con due sole pregiudiziali: avere come punto di partenza e di arrivo gli interessi ed i bisogni dei lavoratori e rispettare tutti coloro che sono disponibili a ricercare intese unitarie che mai, in nessun caso, significano annessioni o sottomissione che prefigurano alleanze sui temi vertenziali, contrattuali e politici del settore al fine di avviare un percorso unitario che ci rende tutti più
forti“.
Adesso la vera sfida diventa quella di approcciarsi realmente in modo unitario alle questioni irrisolte, comprendere al più presto se alle buone intenzioni delle componenti sindacali faranno poi altrettanto seguito anche quelle degli altri attori del territorio, in un contesto dove troppo spesso si è preferito lasciare tutto come sta, nell’immobilismo del non voler cambiare le cose, e nelle “sabbie mobili” del confinare i lavoratori ad ultima ruota del carro anzichè riconoscerne la doverosa centralità per la produttività e lo sviluppo delle attività infrastrutturali, turistiche ed economiche.