“Qui mi sento a casa. Ringrazio il commissario di FdI Luca Sbardella per i consigli su scelte complicate. Noi siamo figli di un sistema politico nazionale, ci sono forze invece che hanno dinamiche territoriali con logiche differenti. Sono sereno, so che andremo avanti. Ci attendono tanti anni per continuare“.
Così il presidente della Regione siciliana, Renato Schifani, nel suo intervento alla convention di Fratelli d’Italia, a Palermo, per i tre anni del governo Meloni.
“Ho sempre creduto nel centrodestra, sebbene non me ne senta un cofondatore, e mi sento protagonista della logica di coesione di questa realtà; non ho mai creduto invece al vecchio sistema elettorale della prima Repubblica, dove si votava il candidato di un partito e poi non si sapeva con chi si sarebbe alleato quel partito“.
“Sono fiero e orgoglioso del governo Meloni, sta facendo davvero tanto e ci ha reso protagonisti nello scenario internazionale: questo è il nostro orgoglio, siamo un punto di riferimento e questo è merito dell’unità del nostro esecutivo. Siamo il governo più stabile e attendibile in Europa, abbiamo importanti prospettive di crescita: ci aspettano altri anni per governare, i nostri numeri sono incontestabili“.
Sull’immigrazione il presidente Schifani “ringrazio Meloni per quello che è riuscita a fare sulla politica degli sbarchi, che sull’accoglienza ci metteva particolarmente in crisi: ho collaborato con il ministro Piantedosi quando due anni fa sono sbarcate duemila persone di notte, ci siamo mobilitati tutti e abbiamo affidato la soluzione del problema allo stesso Piantedosi, cosa che ha fatto benissimo“.
“Abbiamo tolto le cooperative per l’accoglienza dei naufraghi e l’abbiamo assegnata alla Croce rossa“, aggiunge Schifani.
Giustizia: “Al di là dei giorni che stiamo vivendo in Sicilia, sono convinto che il governo nazionale abbia una prospettiva ulteriore di positività e stia organizzando grandi scommesse, come la separazione delle carriere“.
“Il Csm attualmente è un parlamento con questo sistema elettorale, mentre con il sorteggio previsto della riforma della giustizia non lo è più: è questo che vogliamo, una giustizia autonoma e indipendente dalla politica”, prosegue Schifani.