Questi sono i numeri ricordati dal Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità (Walter Ricciardi) e riportati dai Media. Questi numeri riguardano la Sicilia ma nessuno in questa terra sembra preoccupato. Questo dato è il peggiore a livello internazionale e il Prof Ricciardi ricorda che dipende dal tasso di vaccinazioni nella nostra regione che rappresenta il fanalino di coda rispetto a poche altre realtà italiane.
Le campagne di vaccinazioni sono una conquista di tutti i paesi occidentali e l’importanza della maggior parte dei vaccini dovrebbe far parte del bagaglio culturale della gente comune. Non esistono più la poliomelite e il vaiolo grazie alle grandi campagne di vaccinazione nei paesi industrializzati e in quelli poveri da parte della Organizzazione Mondiale della Sanità. Visto che i servizi di educazione alla salute mostrano evidenti deficienze nel promuovere adeguate campagne di educazione sanitaria qualche piccola pillola di conoscenza può essere utile per convincere gli ignavi o peggio gli scettici.
L’immunità di gregge viene citata spesso dai media. Vuol dire che se raggiungiamo il 95% della popolazione vaccinata allora il rimanente 5% sarà protetto e la malattia sarà relegata prima a casi rari fino alla scomparsa. Utile ricordare che non bisogna pensarsi nel 5% dei non vaccinati perché tale percentuale è riservata a coloro che per motivi di salute non possono vaccinarsi. Infatti chi somministra i vaccini non lo farà a persone immunodepresse o con condizioni che anche momentaneamente non possono assicurare una risposta adeguata ai vaccini.
Dobbiamo anche ricordare che il vaccino è un trattamento terapeutico con effetti collaterali molto rari e virtualmente nessuna morte può essere attribuita alla vaccinazione. I sintomi più frequenti sono febbre, reazioni nel punto di iniezione (come dolore, rossore, tumefazione, eritema), irritabilità, malessere, pianto, cefalea. Nel report nazionale 2016 dell’AIFA (l’agenzia per il farmaco) le segnalazioni di sospette reazioni avverse considerate gravi sono state rare e nella maggior parte dei casi sono risultate a carattere transitorio, con risoluzione completa dell’evento segnalato e non correlabili alla vaccinazione.
Il Calendario vaccinale, incluso nel Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale 2017-2019è stato inserito nei Livelli essenziali di assistenza.
Sono offerte gratuitamente e attivamente dal Servizio sanitario nazionale le seguenti vaccinazioni:
Bambini da zero a 6 anni
Anti-difterica: ciclo di base 3 dosi nel primo anno di vita e richiamo a 6 anni (obbligatoria)
Anti-poliomielite: ciclo di base 3 dosi nel primo anno di vita e richiamo a 6 anni (obbligatoria)
Anti-tetanica: ciclo di base 3 dosi nel primo anno di vita e richiamo a 6 anni (obbligatoria)
Anti-epatite virale B: 3 dosi nel primo anno di vita (obbligatoria)
Anti-pertosse: ciclo di base 3 dosi nel primo anno di vita e richiamo a 6 anni (obbligatoria)
Anti-Haemophilusinfluenzae tipo b: 3 dosi nel primo anno di vita (obbligatoria)
Anti-meningococcica B: 3 o 4 dosi nel primo anno di vita, a seconda del mese di somministrazione della prima dose (fortemente raccomandata per i nati a partire dal 2017)
Anti-rotavirus: 2 o 3 dosi nel primo anno di vita, a seconda del tipo di vaccino (fortemente raccomandata)
Anti-pneumococcica: 3 dosi nel primo anno di vita (fortemente raccomandata)
Anti-meningococcica C: 1° dose nel secondo anno di vita (fortemente raccomandata)
Anti-varicella: 1° dose nel secondo anno di vita e 2° dose a 6 anni (obbligatoria)
Anti-morbillo: 1° dose nel secondo anno di vita e 2° dose a 6 anni (obbligatoria)
Anti-parotite: 1° dose nel secondo anno di vita e 2° dose a 6 anni (obbligatoria)
Anti-rosolia: 1° dose nel secondo anno di vita e 2° dose a 6 anni (obbligatoria)
Adolescenti
Anti-difterica: richiamo (obbligatoria)
Anti-poliomielite: richiamo (obbligatoria)
Anti-tetanica: richiamo (obbligatoria)
Anti-pertosse: richiamo (obbligatoria)
Anti-HPV per le ragazze e i ragazzi (2 dosi nel corso del 12° anno di vita)
Anti-meningococcica tetravalente ACWY135 (1 dose)
Adulti
Anti-pneumococcica nei 65enni
Anti-zoster nei 65enni
Anti-influenzale per tutte le persone oltre i 64 anni.
Perché fare i vaccini? Perché da cittadini maturi dovremmo tutelare la salute dei nostri bimbi, la nostra e quella dei più deboli. Perché fare i vaccini? Perché la prevenzione è il miglior investimento da parte di un sistema sanitario che porta più salute, una migliore qualità della vita e minori costi sanitari a medio-lungo termine.
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